Riflessioni

Riflessioni di Stefano Ligorio.

Raccolta di alcune Riflessioni, di Stefano Ligorio, su: amore, intelligenza, ignoranza, sofferenza, egoismo, raziocinio, inconscio, libertà, salute, verità, emozioni, conoscenza, giudizio, pregiudizio, viltà, follia, illusione, sognare, delusione, legge, ipocrisia, serenità, felicità, solitudine, stupidità, ansia e depressione…
Riflessioni di Stefano Ligorio.

Perché Aforismi e Riflessioni sono in grado di ‘incentivare’ conoscenza e consapevolezza.

Stefano Ligorio - Medicina, Cultura, e Legge.

Amo tutto ciò che riguarda la ‘consapevolezza’, in quanto essa è faro e luce interiore che apre la via verso la ‘conoscenza’ di ciò che si è e che si vuole, essendo in grado, finanche, di ‘vincere’ le emozioni ‘sfavorevolinella luce di ciò che si è imparato a comprendere e a conoscere, potendo portare, dunque, alla vera ‘conoscenza delle cose’, la quale, quando è vera e sovrabbondante, rende ‘liberi’ e chi è davvero libero è libero innanzitutto da se stesso e dai propri limiti, e della vera libertà non ci si deve mai saziare.

Del resto, chi nulla sa di sé nulla può davvero comprendere e conoscere di ciò che è nell’altrui interiorità, potendo affermarsi che vivere una vita senza ricerca della ‘conoscenza del sé’ sia come un non ‘vivere’...

Stefano Ligorio.

***

Riflessioni di Stefano Ligorio.

Raccolta di mie Riflessioni che troverai pubblicate nelle pagine interne del blog.

Riflessioni, di Stefano Ligorio, su: amore, innamorarsi, intelligenza, intelligenza emotiva, ignoranza, ignoranza emotiva, stupidità, soffrire, malattia, vita e morte, pace, cattiveria, egoismo, orgoglio, gioia, felicità, serenità, fiducia, bellezza, libertà, verità, ipocrisia, emozioni, conoscenza, consapevolezza, giudizio, pregiudizio, vigliaccheria, deludere, giustizia, covid-19, green passsolitudine, salvezza, creazione, destino, libero arbitrio, cancro, ansia e depressione, fede…

Raccolta di alcune Riflessioni, di Stefano Ligorio, su: amore, intelligenza, ignoranza, sofferenza, egoismo, raziocinio, inconscio, libertà, salute, verità, emozioni, conoscenza, giudizio, pregiudizio, viltà, follia, illusione, sognare, delusione, legge, ipocrisia, serenità, felicità, solitudine, stupidità, ansia e depressione…

Titolo Riflessione: Mettere in pratica quel che si sa…

Mi sono accorto di non aver imparato nulla, o quasi nulla, dalla vita, in quanto continuo a fare gli stessi errori.

A questo punto, riflettendo per bene, ho concluso che, non conta sapere e conoscere tante cose, quello che conta è mettere in pratica quel che di ‘buono’ si sa.

***

Titolo Riflessione: L’intelligenza emotiva…

Esistono due principali forme di intelligenza, fondamentali ed essenziali per potersi definire anche solo minimamente intelligenti…, una è l’intelligenza ‘matematica e logica’, ovvero razionale, l’altra, quella che io amo particolarmente, è l’intelligenza ‘emotiva’, ovvero, quella emozionale che da origine alla sensibilità e alla perspicacia…

Che dire in merito…? C’è povertà in giro…; una povertà inaudita e resa più efficacemente povera dal senso comune di falsa ‘ricchezza di quel che non si ha…’.

***

Titolo Riflessione: La bontà lascia teneri ricordi…

Ricordare una persona ‘giusta’, ma non amorevole, richiede uno sforzo di tipo ‘emozionale’ volto a ‘coprire’…

Ricordare una persona che ha espresso amore e dolcezza non richiede, invece, alcuno sforzo e, perciò, è un tenero e spontaneo ricordo…

Chi tende a privilegiare la ‘propria giustizia’ tende ad essere anche ‘giudice’ degli altri, chi, invece, privilegia la dolcezza e la bontà regala e lascia un ricordo di sé che resta anche come esempio e insegnamento di ‘verità’.

***

Titolo Riflessione: La ragione, alla fine, vince sempre sulle emozioni…

Molte volte pur ben conoscendo -razionalmente- cosa sia giusto fare (o non fare) non riusciamo, tuttavia, a sottomettere la nostra parte emotiva, la quale, come per un ‘paradosso in noi’, ci può spingere a fare quel che non vorremmo mai fare…

A me, per esempio, è capitato, in passato, di stare insieme a una persona assolutamente sbagliata (almeno per me) e, seppure ne fossi, da sempre, perfettamente cosciente, non c’era verso…

Tutto il mio intuito e istinto, tutta la mia ragione, tutta la mia intelligenza ed esperienza mi ‘gridavano’, fino allo stordimento, l’errore mio grossolano, ma le mie emozioni ‘tuonavano’ e, per del tempo -‘solo per del tempo’-, non ci fu verso…

***

Titolo Riflessione: Il vano soccorso…

Disse chi invano chiedeva aiuto: <giammai disperar vorrei, ma con un dir prender vigor potrei>. Cerca vano soccorso chi ‘nel furor della tempesta’ si rivolge ai ‘venti’.

Bisogna sempre cercare la vera ‘forza’ dentro di sé…, in quanto non è mai un bene essere in ‘balia dei venti…’.

Chi ha cura di coltivare, e far crescere, il proprio campo ne ha frutto, e, in tempi di sventura, avrà di che cibarsi…’.

***

Titolo Riflessione: Un pregiudizio…

C’è ancora molto, troppo, pregiudizio su malattie come ansia e depressione, per cui molto c’è da fare ancora per sensibilizzare i più…

Questo “pregiudizio” non è scevro da conseguenze e soprattutto in chi da queste malattie è colpito…

Mi auguro un tempo in cui l’essere umano possa evolversi anche e soprattutto emotivamente, oltre che razionalmente…

***

Titolo Riflessione: Il fato e il libero arbitrio…

Il FATO preparò il rotolo accartocciato; l’IO lo aprì lentamente e ne uscì fuori il DESTINO. Ad ognuno il suo, ma dei tre uno è artefice sugli altri. Pia illusione il libero arbitrio, perché ognuno è frutto di ciò su cui nulla ha deciso.

Il FATO artefice unico di ‘dove, quando, e come’, nasciamo ci ‘dona’ le basi emotive su cui l’IO, ‘lentamente’ (ovvero nel corso della vita), creerà il nostro DESTINO… Per cui, a ben osservare le ‘origini’, il FATO ‘iniziale’ ha più rilevanza di quanto si pensi…

***

Titolo Riflessione: Imparare a limitare l’egoismo…

L’egoismo vive, a vari livelli e sotto varie forme, in ognuno di noi, per cui tutti son capaci a ‘ricevere’, ma solo pochi conoscono il ‘saper’ dare, quand’anche si tratti anche solo di ricambiare ciò che prima si è ricevuto.

Dovremmo, in tal senso, imparare a meglio osservare i nostri amici ‘a quattro zampe’, in quanto, certamente, su alcune cose ne sanno più di noi…

***

Titolo Riflessione: La sofferenza interiore…

Un dolore fisico, spesso, può essere velocemente domato con un antidolorifico, ma la sofferenza interiore non conosce rimedi immediati; essa è per sua natura indomabile ‘in un sol colpo…’.

Per questo, a differenza del comune pensare, chi è affetto da malattie psichiche soffre più profondamente, e più a lungo, di tutti…

***

Titolo Riflessione: L’importanza della psicologia applicata…

Temo che l’umanità tutta, perché generalmente misera e sterile in ciò che è ‘essenza e sostanza delle cose‘, non arriverà mai a comprendere, a pieno, il valore dell’infinita altezza, profondità, e larghezza, di ciò che è vera interiorità e vera consapevolezza del sé…

In tal senso, la psicologia dovrebbe essere una ‘materia’ sempre più promossa in ogni ambito sociale e sanitario iniziando finanche dalle scuole.

La consapevolezza di se stessi, quando è vera e profonda, è fonte di primaria salute, per questo imparare le più basilari, ma pratiche, nozioni di psicologia è cosa assai preziosa.

Sogno un mondo fatto di tanti ‘piccoli’ psicologi capaci di conoscersi e di sondare realtà nascoste.

***

Titolo Riflessione: ‘Entrare’ nel proprio inconscio emotivo.

Il vero nemico del depresso? ‘Se stesso…’; il nemico che, invece, crede? ‘Gli altri…’.

‘Aprire la porta’ del proprio inconscio emotivo è opera ardua, ma fondamentale…

***

Titolo Riflessione: La ‘libertà…’ è anche salute.

Un sano ‘menefreghismo’ aiuta… Menefreghismo verso chi o cosa? Verso gli eventuali giudizi degli altri…

Nell’equilibrio delle cose sii te stesso…, anzi sii ciò che vorresti essere… È sempre bene vivere ‘liberamente…’.

La depressione e l’ansia patologica sono, infatti, terribilmente attratte da chi ‘è schiavo di sé stesso…’.

***

Titolo Riflessione: Evoluzione non solo tecnologica e culturale, ma anche ‘emotiva’…

Il genere umano ha ancora molto da imparare in umanità. C’è, dunque, ancora bisogno di un’ampia e più profonda evoluzione emotiva che sappia infondere il vero in ognuno di noi.

***

Titolo Riflessione: L’illusione e il disincanto…

L’illusione non è fine a se stessa, voglio dire non rimane solo tale, ma induce -soggettivamente- a ‘sperare’ e a ‘credere’, orbene, siccome trattasi di illusione -non di oggettività di cose…- alla fine il risultato è la delusione, ovvero il disincanto dovuto da una realtà, prima o poi, rivelatoria…

Lo errato pensare, induce allo errato credere e allo errato fare’.

***

Titolo Riflessione: Accusare per ignoranza…

Ci sono soggetti che pur di non ammettere di aver sbagliato, accusano, che pur di non dover chiedere scusa si travestono in vittime a loro volta; ora si sa che l’orgoglio è figlio prediletto dell’ignoranza, la quale è madre molto laboriosa, ma a me quello che proprio non va giù è che questi individui sembrano non aver rimorsi alcuno.

Razza strana è l’uomo, tanto intelligente ma anche tanto ignorante…

***

Titolo Riflessione: La verità nelle cose…

Sono ‘quasi’ arrivato alla ‘definitiva’ conclusione che oltre questa vita, purtroppo, non possa esserci nulla… Rispetto però tutte le religioni, ovvero quelle che rispettano la ‘libertà individuale’ nella sua interezza…

Si ha sempre bisogno di dover credere in qualcosa di ‘superiore’, perché è, come dire, insito nella nostra natura di esseri pensanti…

L’importante, e credo di non sbagliare, è non essere ‘troppo’ vincolati a ‘credenze e convinzioni’ religiose, di qualsivoglia forma e natura, perché altrimenti non si è ‘liberi’, ma ‘schiavi’…

Ho imparato che c’è una ‘verità’ in tutte le cose, e che anche miti e leggende non sono da meno a questa regola, tuttavia il difficile è, semmai, individuarla, dico: la ‘verità nelle cose…’.

***

Titolo Riflessione: Il campo da coltivare…

C’è una giusta legge dell’universo che recita: “a chi più ha più sarà dato”.

Un campo incolto è destinato ad inaridirsi sempre più…, ma un campo coltivato moltiplica il frutto delle fatiche del fattore…

L’ebete, lo stupido e l’ignorante sono destinati, e giustamente, a perdere anche quello che non hanno, ma l’intelligente avanza e moltiplica il suo sapere e la sua mente assume una vastità sempre crescente…

Giusta la ‘legge’ e giusta la ‘condanna” per chi, pur non sapendo, si ostina a non voler sapere…

***

Titolo Riflessione: Le emozioni.

Leggere e sfuggenti le emozioni sin dal grembo materno, quando eravamo ancora senza raziocinio, ci diedero la coscienza emotiva del ‘noi’.

Le ‘emozioni’, qualunque esse siano, sono ‘leggere’ e con ali spianate volano dove nessuno può governarle.

Invano si tenta di acchiapparle, in quanto sono per loro natura libere. La ‘ragione’ vorrebbe dominarle, ma esse, ‘almeno per del tempo’, si fanno beffe di lei.

Luogo di tutte le emozioni è l’inconscio, il nostro ‘IO emotivo’; da esso nasce pure la ‘volontà’, la quale però risiede nell’‘IO morale’ e dal quale governa il nostro ‘IO personale’ in una trina simbiosi interiore.

Le emozioni nascono e svaniscono e quel che resta è solo la memoria emotiva dell’esperienza.

***

Titolo Riflessione: Gli ostacoli limitanti l’intelligenza…

Ci vuole intelligenza per affrontare i problemi e le contese… Per questo l’intelligenza è sopra ogni cosa. Essa come luce nel buio è in grado di appianare quasi tutto…

Ma c’è una cosa anzi due che impediscono all’intelligenza di esprimersi fattivamente una è l’ignoranza e l’altra è l’orgoglio.

***

Titolo Riflessione: Essere coerenti a ciò che si crede.

Non credo in un Dio e, ovviamente, non credo, dunque, in una religione, qualunque essa sia, ma credo fortemente nei valori del bene, della sincerità e del rispetto.

Il mio credo è semplice e coerente con le mie convinzioni, le quali maturano sempre all’altezza della mia esperienza.

Non lascio guidarmi da ideologie antiche e nuove, ma amo scoprirmi giorno dopo giorno.

***

Titolo Riflessione: L’intelligenza non va sprecata…

Ho compreso che non bisogna avere ‘pietà’ degli ignoranti, dei veri ignoranti intendo, perché non capiscono e mai capiranno alcunché.

Ogni gesto buono, e ogni parola assennata, per costoro risulta essere cosa da nulla. Perciò non c’è nulla di meglio che essere ignoranti con gli ignoranti e intelligenti con chi merita e può recepire.

Essere uno ‘specchio’ con chi si ha davanti delinea molto bene quel che è giusto fare.

Ad ognuno quel che merita.

***

Titolo Riflessione L’importanza del ‘conoscersi’.

Non preoccuparti di conoscere in profondità gli altri, adoperati piuttosto a conoscere profondamente te stesso, perché ne troverai, certamente, giovamento, potendo, nel tempo, adeguatamente, prepararti ad affrontare la tua vita al meglio delle tue potenzialità che avrai scoperto e affinate.

Infatti, quando sarai sofferente sarai solo; nessuno potrà essere veramente e intensamente con te e ‘dentro’ di te, e quando starai per morire sarai similmente solo, ma avendo conosciuto te stesso in profondità saprai efficacemente confortarti e trovare pace in te stesso.

Tutto dipende da te, quindi non ‘perdere’ tempo con gli altri, ma applicati a te stesso.

***

Titolo Riflessione: Gli occhi ‘di fuori e di dentro’…

Scoprire se stessi in profondità è arduo e doveroso compito di ognuno…, tuttavia in pochi nel corso di un intera vita comprendono consapevolmente il ‘dolce e l’amaro’ che è in loro, pur assaporando, di tanto in tanto, quel che in essi ‘pur si muove’.

Ci si appassiona al lavoro, allo sport, e ad ogni genere di arte e scienza, ma solo taluni si innamorano della scoperta del sé nell’interezza del proprio essere. Per cui i più finiscono la loro vita senza averla né compresa né vissuta pienamente.

È una vera fortuna nascere con gli ‘occhi di fuori e di dentro’…

***

Titolo Riflessione: Libertà vera è avere un ‘IO morale’ liberale e consapevole…

La libertà vera è quella ‘spirituale’ come pure la schiavitù vera…

Le nostre credenze e le nostre convinzioni, ovvero i nostri limiti mentali, espressi e applicati compiutamente dal nostro ‘IO morale’ sono la nostra vera schiavitù e la vera libertà può nascere solo ‘li’.

Ecco perché è necessario avere una mente davvero ‘aperta’ (non quella meramente volta al trasgredire, superficialmente e senza consapevolezza, i limiti delle ‘masse’), ovvero una mente che abbia come proprio ‘IO morale’ un ‘IO morale liberale e consapevole’.

***

Titolo Riflessione: Il giudizio, nel pregiudizio, verso i malati psichici…

Di tutte le malattie, anche di quelle più mortali, quelle psichiche sono le più terribili, devastanti, e dolorose.

Quasi chiunque ha pietà di chi ha una grave malattia fisica e trova comprensione ed aiuto chi ne soffre, in quanto una ‘sfera affettiva’ spesso lo avvolge, ma chi conosce disturbi psichici non ha forza né energie mentali per superare il proprio stato; non trova mai riposo, in quanto non esistono ‘antidolorifici’ dell’anima e non incontra quasi mai comprensione alcuna.

Una ‘cappa oscura’ lo avvolge e i più fuggono via nel giudizio del pregiudizio…

Quanta gente ho conosciuto affetta da ansia e/o depressione; piena di sintomi e dolori vari, molto spesso, come se non bastasse, non incontra né vera diagnosi, né vera cura.

Chi è più ‘fortunato’ incontra prima o poi una giusta diagnosi, ma raramente una cura adeguata.

Duole dirlo, ma son tanti coloro che non sanno e non sapranno mai…

Così come in tutte le cose…

***

Titolo Riflessione: ‘La mamma è sempre la mamma…’.

Ho assistito alla dipartita di alcune persone a me care e ogni volta ho sentito nominare, in punto di morte, la ‘mamma’.

È una cosa inconscia e risale al legame unico ed emozionale di quando eravamo nel grembo materno.

È sorprendente come certe cose inconsce siano e rimangano, in un certo senso, ‘eterne’.

***

Titolo Riflessione: Il vigliacco…

I vigliacchi fuggono dalle proprie colpe e responsabilità e, pur di farla franca, sono disposti a diffamare e infangare gli altri…

Un vigliacco lo vedrai ‘strisciare’ quando non ha più scampo, ma se, in qualche modo, può farla ancora franca, sarà seduto per primo ‘sul trono del tribunale del giudizio’ a sputare sentenze infamanti… Gente insicura e senza identità e quanto mai pericolosa…

Ci sono innumerevoli ‘bestie’ che, a differenza di costoro, rappresentano molto meglio quel che un essere umano dovrebbe poter essere.

***

Titolo Riflessione: Sognare non illudersi…

‘Sognare’ è ‘divino’, in quanto è essenza e sostanza del nostro essere; guai a non saper sognare, perché si spegnerebbe ‘il lucignolo fumante’ in noi… ‘Illudersi’, tuttavia, è un qualcosa che va oltre l’essenza e la sostanza e che, per giunta, espone a inutili ‘rischi’…

***

Titolo Riflessione: Follia…

Follia… Follia è pensare di non dover mai pagare le conseguenze delle proprie azioni per di più reiterate; follia è avere una mente ‘malata’, in quanto limitata dalle proprie ‘indistruttibili’ e non obiettive convinzioni; follia che tutto rovina e che a nulla sa rimediare…

***

Titolo Riflessione: Vivere nell’illusione di quel che non si è…

Gli ignoranti, ebeti e scarsi nel comprendere perfino chi vuole realmente aiutarli o addirittura danneggiarli, ardiscono, con spavalda inconsapevolezza, a essere i giullari dell’intelligenza, ma essa, nella sua infinita potenza, si fa sempre beffe di loro.

Esistenza vana è quella di vivere nell’illusione di quel che non si è.

***

Titolo Riflessione: I veri ignoranti.

Le persone affette da ignoranza emotiva le incontri tutti i giorni e ovunque. Gente da nulla, puntano il dito su tutto e tutti senza nulla sapere e senza nulla capire.

Vivono una propria realtà fatta di ‘cecità’, ignorando perfino chi o cosa siano loro stessi, figuriamoci se possono capire gli altri…

Inconsapevoli della loro inabilità, vera e permanente, sorridi o ti arrabbi, dipende dai casi, nel vederli ripieni di cieca convinzione surreale del sé.

***

Titolo Riflessione: L’importanza di una corretta applicazione della legge.

Una legge giusta e una corretta applicazione di essa sono le ‘forze regolatrici’ di una vera civiltà.

In ogni tempo, in ogni arte e scienza, comparvero ‘originali eroi‘, i quali seppero donare, a questo povero mondo, un salto evolutivo a beneficio di tutti; eroi che forse pochi conoscono o ricordano, ma delle cui gesta ne beneficiano sempre!

C’è, dunque, ancora bisogno di un cammino evolutivo e di ‘originali eroi‘ che sappiano prendere la giusta iniziativa…!!!

‘Difatti un Paese che non sa amministrare la giustizia, è un Paese in cui la cultura amorale può, sinuosamente, risalire dal sottobosco fino a divagare in superficie abbracciando, teneramente, nell’insorgente ingiustizia sociale che ne deriva, gli antichi e nuovi alleati sollevatori di altre amoralità’.

***

Titolo Riflessione: Le persone non cambiano.

Le persone non cambiano, possono certamente migliorare (come anche peggiorare), in quanto ognuno di noi ha la propria struttura -emotiva- ‘portante’ e si sa che, a meno che non si voglia far ‘crollare’ qualcosa, quel che è ‘portante’ tale rimane.

Perciò, nelle relazioni affettive, è bene fare i conti prima e/o ‘durante…’, altrimenti si resterà delusi dalla vana speranza di quel che non è e che mai potrà essere.

***

Titolo Riflessione: L’immane potenza della viltà e dell’ipocrisia.

Pare che, nella foresta della vita, verità e virtù risultino, ai più, cose vane. Son allora giunto alla giusta conclusione che viltà e ipocrisia, come delle grandi e travolgenti acque, siano forze di potenza immane.

Più potenti dell’amore e più forti del bene, viltà e ipocrisia piegano lo vile e lo ipocrita alla vanità delle cose. Non c’è rimedio che tenga, in quanto, come per una cancrena che avanza, costoro son destinati a imputridire fin dentro il midollo.

***

Titolo Riflessione: L’infinito universo e l’unica verità…

L’universo è troppo infinito per non ‘contenere’ anche delle isolate e limitate ‘verità’, ovvero delle pluri ‘verità’ sotto il dominio dell’unica verità naturale e assoluta di ogni cosa.

Voglio dire che esiste un’unica verità sopra tutto e tutte, ma che per giungere pienamente ad essa vi sono delle piccole verità che, seppur verità in parte distinte tra loro e tra la vera e unica verità assoluta, servono nell’arduo cammino verso l’unica…

***

Titolo Riflessione: Un vero augurio di serenità e felicità…

E mentre ascolto alcune commoventi melodie, come per un ‘dispetto’, riaffiorano i ricordi brutti di un passato relativamente recente…, allora, come per uno sfogo, mi vien di scrivere…

Si, infatti, l’ultimo periodo è stato per me ricco di eventi traumatici, in particolare la sofferenza lunga ed estrema di mia madre per un cancro e la sua, inevitabile, morte nemmeno un anno fa.

Emergono a tal riguardo, da abissi un tempo sconosciuti, giusti sensi di colpa, i quali, come spade taglienti, trafiggono, non per distruggere, ma per ‘sanare’…

Cosa potrei ancora dire? Nulla, perché nulla si può per chi più non c’è… Per me e per altri, invece, posso ancora fare qualcosa… Per cui nell’augurare, a tutti coloro che mi seguono, serenità e felicità, raccomando, e lo faccio con la forza e la sincerità dettate dalla mia attuale ‘sofferenza’, di cercare, tenacemente, di essere sempre migliori, imparando, costantemente e sapientemente, dai propri errori, non dimenticando mai di amare sempre, e comunque, i propri cari più stretti, perché loro sono il nostro ‘sangue’ e la nostra ‘carne’.

Augurare il bene a qualcuno ha un reale senso solo se è dettato da affetto e da un, contestuale e tenero, invito ad adoperarsi affinché sia così. Difatti non si dovrebbe mai dimenticare come serenità e felicità siano, quasi sempre, il mero frutto delle nostre scelte emotive.

Per cui un grande augurio a tutti, sofferenti e non, affinché oggi e sempre possiamo, anche a fronte di eventuali sfortunati eventi, essere davvero sereni e felici, cambiando in noi le ‘regole emotive’ che a ciò sono, eventualmente, impedenti.

La vita è una, per cui, dunque, viviamola al meglio delle nostre reali possibilità; rallegriamoci oggi, domani, e sempre; gioiamo di ogni cosa bella, insomma facciamo di tutto per trovare e vivere la nostra vera felicità, ma sappiamo anche stare realmente vicino a chi soffre, a chi non ce la fa, perché, oltre a ciò che è ovvio, conoscere la sofferenza da vicino è scuola d’eccellenza per imparare ciò che anche a noi tutti pur dovrà avvenire.

Impariamo, dunque, da tutto e da tutti, perché tutti noi sappiamo gioire e rallegrarci per le cose belle, in quanto è, in noi, un’innata capacità, ma a saper soffrire v’è necessità di imparare.

In queste parole ho voluto solo condividere ciò che dalla vita, con gran difficoltà, ho imparato, non vi è, appunto, alcun ardire a insegnare alcunché a nessuno, in quanto chi insegna, spesso, può non ‘sapere’ ciò che esprime, chi ‘condivide’, invece, esprime ciò che ha vissuto…

***

Titolo Riflessione: L’insegnamento della solitudine.

È strano come si possa credere di voler tanto bene a una persona per poi accorgersi che tale sentimento provato era solo conseguenza di un’insofferenza verso la propria solitudine. Solitudine tanto odiata, ma che tanto, invece, è in grado di insegnare.

***

Titolo Riflessione: La regola da non trasgredire…

È davvero deprimente comprendere come ci si possa essere sbagliati così tanto sul conto di una persona. Ecco il mio errore: ho voluto essere buono con chi non lo era. Ecco la mia colpa: ho volutamente trasgredito la mia regola che consiste nel trattare la gente come merita. Ecco la mia soluzione: non trasgredire più la mia regola.

***

Titolo Riflessione: La delusione.

La speranza mal riposta è cosa vana e l’illusione mal concepita partorisce sempre amara delusione. Ho imparato ancora la lezione; come un alunno attento e curioso ho appreso l’equazione complessa della matematica delle cose. Non commetterò più l’errore…

***

Titolo Riflessione: La stupidità.

Ci sono disabilità sottovalutate e per nulla riconosciute come tali… Fra tutte emerge con forza la stupidità…

Non ci sono esami ematochimici e/o strumentali per individuarla, né farmaci per curarla o arrestarne la sua progressione…

Non c’è una diagnosi specialistica che possa certificarla… Eppure esiste e non è certamente una ‘patologia’ classificabile come rara, tutt’altro…

***

Titolo Riflessione: La malasanità.

Quanta imprudenza, imperizia, e negligenza esistono in campo sanitario; è incredibile come tutto ciò possa coesistere in un ambito così importante e vitale che dovrebbe, per definizione, tutelare e non danneggiare la salute delle persone.

Quanti casi di errore medico conosciuti e molto più sono quelli non conosciuti, per inconsapevolezza, nemmeno dagli stessi interessati…

***

Titolo Riflessione: A volte si crede a ciò che si vuol credere sfuggendo la realtà delle cose.

Mi sono accorto che ciò che credevo amore era solo una mera e passeggera infatuazione, perciò nulla a che vedere con l’altura del così nobile sentimento.

A volte si crede semplicemente a ciò che si vuol credere sfuggendo, dunque, la realtà delle cose.

Ora se si imparasse a dare ascolto più spesso al raziocinio certi errori non avverrebbero, ma si sa che tra il dire e il fare… Vera lezione di vita sarebbe questa, ma come per il passato so già che non basterà, perché per chi predilige le emozioni, al raziocinio, gli ‘errori’ sono sempre dietro l’angolo…

***

Titolo Riflessione: L’ignoranza…

Quasi tutti credono di essere questo o quest’altro e così non è; insomma quasi tutti, chi più chi meno, hanno una visione surreale del proprio essere. La realtà delle cose, che, per l’appunto, loro sfugge, rivela l’ignoranza, quella più profonda e pura.

***

Titolo Riflessione: Trattare le persone come meritano.

Devo proprio dire che voler cercare una persona buona, davvero buona, è come cercare qualcosa che sai già non troverai mai.

Non c’è niente di meglio, di più conveniente e salutare, che trattare gli altri come meritano, senza il delirio e la mania di voler vedere quel che non c’è col solo intento di veder realizzato quel che si cerca…

***

Titolo Riflessione: Ansia e depressione.

Ansia e depressione. Cosa sono? Cosa comportano? Come si curano?

Quanta gente ho conosciuto…, piena di sintomi e dolori vari, molto spesso, non incontra né vera diagnosi né vera cura. Chi è fortunato incontra prima o poi una giusta diagnosi, ma raramente una corretta cura.

Duole dirlo, ma sono tanti coloro che non sanno e non sapranno mai… Così, come in tutte le cose…

***

Titolo Riflessione: La dipendenza dalla droghe.

Esiste una dipendenza, incredibilmente atroce e schiavizzante, quella dalle droghe. Traumi infantili di tipo affettivo, ambiente famigliare e sociale inidoneo a vari livelli, e perfino la ‘genetica ereditata’ con la conseguente chimica cerebrale da essa strutturatasi, sono i punti principali da considerare…

***

Titolo Riflessione: Gli impedimenti all’intelligenza.

Ci vuole intelligenza per affrontare i problemi e le contese… Per questo è da preferire l’intelligenza sopra ogni cosa. Essa come luce nel buio è in grado di appianare quasi tutto, ma c’è una cosa anzi due che impediscono all’intelligenza di esprimersi fattivamente una è l’ignoranza l’altra è l’orgoglio.

***

Titolo Riflessione: Gli effetti dei giudizi della gente che ‘ignora se stessa’…

Io per primo apprezzerei giudizi di un essere pensante come me che ‘mi penetri ove lui stesso è stato in grado di penetrarsi’, perché i giudizi su cose davvero ‘comprese’ possono, difatti, essere giudizi di verità e giustizia e, in quanto tali, possono cogliere e centrare il vero bersaglio da ‘colpire’.

Al contrario i giudizi di gente che’ ignora se stessa’ non possono essere giudizi di verità e di giustizia, in quanto fondati sull’ignoranza che produce pregiudizi, i quali sanno solo ‘colpire’ a vuoto e ‘colpire’ nel modo in cui le ‘rocce non tremano, ma si irrigidiscono ancor di più’.

***

Titolo Riflessione: Le malattie psichiche.

Di tutte le malattie quelle psichiche sono tra le più devastanti e dolorose. Quasi chiunque ha pietà di chi ha una grave malattia fisica e trova comprensione e aiuto chi ne soffre…

Una sfera affettiva spesso lo avvolge, ma chi ha una malattia psichica non ha forza né energie mentali per superare il proprio stato; non trova mai riposo, in quanto non esistono antidolorifici dell’anima; non incontra quasi mai comprensione alcuna; una cappa oscura lo avvolge e i più fuggono via nel giudizio del pregiudizio…

***

Titolo Riflessione: La complessa battaglia tra il raziocinio e le emozioni.

Arriva il tempo in cui l’inconscio, smentito ripetutamente dal raziocinio e dagli eventi, si arrende ed ecco che, in quel medesimo momento, arrivano la forza e il coraggio per fare quella scelta che razionalmente sapevamo, da tempo, essere quella giusta e da doversi attuare.

Non c’è battaglia più complessa di quella interiore fra il nostro raziocinio e le nostre emozioni.

***

Titolo Riflessione: Il valore di un uomo…

Ogni uomo va misurato e pesato non su quel che è riuscito a ottenere, in quanto circostanze, anche ‘ereditate’, fanno una gran differenza, e si sa che ‘fortuna’ e ‘sfortuna’ giocano un ruolo rilevante. Per cui ogni uomo va pesato sulla bilancia delle capacità, e va misurato con il metro della tenacia e dell’impegno.

***

Titolo Riflessione: Il nuovo ‘sistema’ mondiale…

Pare che il green pass (‘oggi’ motivato su ragioni sanitarie) sia una forma embrionale di un sistema di identità digitale universale che l’Agenda 2030 dell’ONU ha previsto doversi attuare entro il 2030, nonché l’anticamera di un futuro sistema di ‘credito sociale’.

***

Titolo Riflessione: La responsabilità dei confusi, dei vili, e degli ignoranti ai tempi della Covid-19…

Le persone che sono rimaste davvero ‘lucide’ in un tempo di cotanta ‘assurdità’, certamente, non verranno ‘sottomesse’, ma i più, ovvero i confusi, i vili, e gli ‘ignoranti’ (nel senso che ‘ignorano’, per innata incapacità, quasi in ogni cosa, ciò che è…) vengono ‘guidate’ a rendersi complici di un simile abominio…

In un certo senso anche costoro, nel loro ‘silenzio’ o peggio nel loro ‘discriminare’ gli ‘innocenti eroi’ portatori di verità su libertà violate, hanno le loro colpe…

***

Titolo Riflessione: L’inutile dispendio di ‘energie’…

La saggezza è in grado di prevedere e misurare l’inutile dispendio di ‘energie’, perciò lottare, o continuare a lottare, per un nulla, per non raggiungere alcunché, non ha senso. A volte, dunque, ma non sempre, è meglio arrendersi alla consapevolezza dell’evidenza…

***

Titolo Riflessione: Gli esseri molto ‘piccoli’…

Se, dico se, i più, al di là delle proprie ‘credenze’ e ‘convinzioni’, riuscissero a violare i propri limiti, conseguenti al ‘vincolo’ non violato, potrebbero risalire alla fonte delle loro ‘opinioni’ e ‘scelte’ con l’acquisita consapevolezza che lo libero pensiero, quand’è veramente libero e scevro da condizionamenti di sorta, giammai si riduce al mero discriminare l’altrui, diversificato, pensiero…

Chi è davvero libero riconosce e difende, per ovvi motivi, l’altrui libertà; chi è schiavo, come conseguenza dell’assenza di ciò che non ha, la disprezza e la discrimina…

Chi discrimina le, legittime, scelte altrui è sempre, dico sempre, un essere molto ‘piccolo’, il quale, a suo tempo, fu, ahimè, semplicemente, vittima dello crudele ‘fato’…

***

Titolo Riflessione: L’inganno secolare…

Credere ancora, nell’era moderna, che la secolare Chiesa Cattolica Romana sia, fedelmente, portatrice del messaggio evangelico contenuto nelle Sacre Scritture è frutto di mera ingenuità e ignoranza dei più, difatti se si considera l’evidenza di come qualsiasi ‘organizzazione’ mondiale non sia mai, minimamente, potuta essere immune da influenze sociali, politiche, culturali ed economiche, si pensi, allora, a quanto il Vaticano, nei lunghissimi secoli bui della propria storia, possa aver, in tal senso, subito e, conseguentemente, operato.

***

Titolo Riflessione: L’incarnazione della blasfemia…

La Chiesa Cattolica Romana, la quale dell’evangelo si fa autorevolmente e universalmente portavoce, è, tra tutte le denominazioni religiose ‘cosiddette’ cristiane, la più blasfema, in quanto proprio al contenuto, secondo le Sacre Scritture, dell’evangelo, nella più totale e profonda ipocrisia, nonché menzogna e ignoranza, opera una, storicamente potenziata, immane violenza, al punto che si può affermare, con assoluta certezza, che, ove l’Iddio cristiano, nelle Sacre Scritture rivelato, esista, la Chiesa Cattolica Romana rappresenta, per via delle sue dottrine e dei suoi dogmi di fede menzogneri, la più strutturata, manifesta, e profonda blasfemia di ogni tempo.

***

Titolo Riflessione: Chi analizzare’: gli istigati’ o gli istigatori’?

Per chi ha vero senno non gli sarà difficile comprendere come la ‘rabbia’ manifestata, nelle varie ‘piazze’ d’Italia, dal popolo, genericamente, denominato no vax e no green pass, nella maggior parte dei casi, sia solo una mera e diretta conseguenza della ‘violenza’ e della discriminazione, da loro, continuamente, subita da parte delle istituzioni, nonché da parte di alcuni sconsiderati ‘personaggi’ accaniti pro vax.

Per cui, al contrario di quanto, ai più, possa sembrare, non è il comportamento dei primi che sarebbe meritevole di un’approfondita analisi, ma quello degli ‘istigatori’…

***

Titolo Riflessione: Dittatura e moderno Totalitarismo

La Russia di Putin? Uno Stato in cui vige una palese dittatura. Stati Uniti d’America e Europa? Unione di Stati accomunati da una sempre più crescente ideologia verso un nuovo, e più complesso, tipo di totalitarismo.

Il primo si palesa, e da sempre, per quel che è, i secondi, invece, nella complessità e gradualità che il totalitarismo comporta, vanno ancora ‘crescendo’ verso il ciclo completo della futura ‘identità’ da assumere…

***

Titolo Riflessione: Il dovere del medico e il dovere del paziente.

Il medico ha il dovere di essere sempre diligente nel suo nobile lavoro, ma il paziente ha il dovere, nonché il diritto, di essere altrettanto diligente in ciò che riguarda la propria salute, informandosi con ‘accuratezza’, e dovendo ricevere, per legge, un corretto e completo consenso informato da parte di chi lo cura.

Abbiate la premura per voi stessi di saper porre, al vostro medico competente, le giuste domande e con le giuste modalità, per poter ricevere le giuste risposte ‘a tempo’.

***

Titolo Riflessione: I ‘buoni’ e i ‘cattivi’ di fronte agli eventi avversi…

A seguito del fatto che il contenuto del mio aforisma, dal titolo: I buoni e i cattivi: “I ‘buoni’, agli eventi avversi, al contrario dei ‘cattivi’ (i quali sono avvezzi a contrattaccare), soccombono con una certa, relativa, facilità…”, è stato, da alcuni, non ben compreso, e non volendo, assolutamente, dare ‘respiro’ a ciò che non è, segue, letteralmente, perché ritenuta esaustiva, una mia risposta data a un commento in altra sede pubblicato.

Nel mio aforisma non a caso avevo virgolettato i due soggetti, ovvero i ‘buoni’ e i ‘cattivi’, proprio a voler sottolineare, o specificare, che tali termini non andavano intesi ‘letteralmente’, ma unicamente in relazione a ciò che poi, sempre nel testo, segue…

Gli ‘eventi avversi’ rappresentano le cose spiacevoli, di qualsivoglia tipologia (specie quelle di una certa gravità e difficoltà), che nella vita di ognuno, prima o poi, capitano, mentre “soccombono con una certa, relativa, facilità” sta a indicare la poca ‘capacità’…, dettata dal non essere, i citati ‘buoni’ (o ‘troppo’ buoni…), per loro essenza e natura, molto “avvezzi” a combattere… o a “contrattaccare”

Ciò detto, è evidente, che io non apprezzi minimamente i predetti ‘cattivi’ se non, unicamente, per la loro -quasi innata- capacità -affinata dallo loro esperienza seppur oltremodo biasimevole- di saper ‘operare’, a tempo, una tempestiva ‘resistenza’ e/o un adeguato ‘contrattacco’…
Per concludere, ho visto molti ‘buoni’ (o ‘troppo’ buoni…) arrendersi (o non essere in grado di saper ‘resistere’ e/o ‘contrattaccare’), con una certa facilità, ad ‘eventi avversi’ anche solo relativamente gravi e/o difficoltosi, e la morale del quanto è, appunto, che la bontà, cosa assai nobile e da perseguire -nella sua essenza- sempre e a tutti i costi, non deve, tuttavia, mai inficiare, in sé, la ‘forza ostile’ che ognuno dovrebbe avere (e puntualmente operare) verso gli eventi negativi della vita.

***

Titolo Riflessione: Cos’è l’amore?

“L’amore è uno, ma tante sono però le convinzioni mentali di ognuno”. Per cui cos’è l’amore?

Esso, intendendosi quello in una coppia, è frutto di un ‘abbraccio’, o di un ‘incontro’, emozionale di tipo ‘inconscio’ e che assume valore, vero valore, solo ove si ‘stabilizzi’ nella forma più ‘stabile’ e razionale del ‘BENE’.

È un sentimento molto soggettivo ed estremamente legato ai valori e ai principi del/dei soggetto/i innamorato/i, oltre che ‘condizionato’, soprattutto ‘inizialmente’…

“Non c’è magia più grande nell’amore di quella di unire in simbiosi due persone estranee l’una all’altra, ma anche l’amore ha dei limiti di modo e di tempo…”, e sono questi ‘limiti’, nei tempi moderni, e per varie ragioni, ancor più presenti, a rendere ancor più difficile “lo vivere tutta l’altezza, tutta la larghezza e tutta la profondità di cotanto nobile sentimento”.

***

Titolo Riflessione: Potenziare’ la ‘ragione’ contro le emozioni ‘sfavorevoli’…

A mia modesta opinione, in determinate circostanze, bisogna agire più profondamente sulla propria ‘specifica’ consapevolezza del ‘quanto’, tentando -costantemente- (con tutti i ‘mezzi’ disponibili…) di darle quel ‘dominio’ su una realtà dalle ‘sfavorevoli’ emozioni ‘distorta’…

Ciò, se non altro, potrà produrre quell’accelerazione verso lo ‘spegnimento’ delle predette emozioni a favore della razionalità, la quale, se lucidamente espressa, sa sempre cosa è giusto per noi…

***

Titolo Riflessione: Prevenzione non solo ‘primaria’, ma, ove ‘necessario’, anche solo ‘alternativa’…

‘Prevenzione’ non vuol dire solo eliminare (o diminuire) ciò che nuoce (certo questo tipo di primaria prevenzione è da preferirsi sempre), in quanto quando ciò non sia possibile (per i più svariati motivi) la prevenzione pur sempre vi è da farsi e deve precisamente consistere nell’obbiettivo di controbilanciare gli effetti negativi dello stato di tossicità (derivante da ciò che eventualmente di tossico si assume) con quelli positivi rappresentati da ciò che in noi è deputato a neutralizzare quelli negativi.

Potenziare quest’ultimo (il nostro organismo), in questi casi, dev’essere cosa tassativa.

***

Titolo Riflessione: Prevenzione efficiente: praticare, con costanza, attività motoria…

Praticare, con regolarità, attività motoria è tra i rimedi più efficaci per la prevenzione di molte malattie, anche di quelle oncologiche.

Praticare, con costanza, attività motorie aiuta non solo a meglio ossigenare tutti i tessuti e ad avere un apparato cardio-circolatorio più allenato e sano, ma tra i tanti altri benefici, sia sull’umore sia sulle capacità cognitive che neuro-muscolari e scheletriche, vi sono anche quelle in seno all’aumento del processo di detossificazione cellulare da tossine, essendo in grado (l’attività motoria costante) di indurre anche un ivi efficiente livello metabolico, la cui alterazione è causa di molti mali tra cui il cancro.

Chi scrive crede fermamente che tra i rimedi preventivi quello molto efficace, unitamente alla dieta sana ed equilibrata, al limitare, il più possibilelo stress cronico di qualsivoglia natura, e all’eliminazione di ogni fonte di inquinamento e di assunzione di sostanze nocive, in primis ci sia il praticare una costante attività motoria, breve, ma moderatamente intensa, in quanto è in grado di indurre e/o mantenere una efficienza metabolica e una efficiente detossificazione nelle strutture dell’organismo sia a livello macroscopico (ovvero di organi e apparati) sia a livello microscopico (ovvero cellulare).

***

Titolo Riflessione: La consapevolezza e la conoscenza delle cose…

Amo tutto ciò che riguarda la consapevolezza, in quanto essa “…è faro e luce interiore che apre la via verso la conoscenza di ciò che si è e che si vuole…”, essendo in grado, finanche, di vincere “le emozioni sfavorevoli nella luce di ciò che si è imparato a comprendere e a conoscere…”, potendo portare, dunque, alla vera conoscenza delle cose, la quale, quando “…è vera e sovrabbondante, rende liberi e chi è davvero libero è libero innanzitutto da se stesso e dai propri limiti…”, e della vera libertà “…non ci si deve mai saziare”.

Del resto “chi nulla sa di sé nulla può davvero comprendere e conoscere di ciò che è nell’altrui interiorità…”, potendo affermarsi che “vivere una vita senza ricerca della conoscenza del sé è un non vivere”.

***

Titolo Riflessione: Chi ha creato tutto? – Esiste Dio? – Perché la vita, la sofferenza e la morte? – Cosa c’è dopo la morte?

Quel che da una vita cerco di sapere e comprendere è esattamente questo:
“Chi, o ‘cosa’, ha creato tutto?”; “Perché la vita, la sofferenza e la morte?”; “Cosa c’è dopo la morte?”.

Ovviamente non potrei e/o non saprei (come nessuno del resto) dare una risposta certa, in quanto per noi ‘piccoli’ umani nulla, in tal senso, può essere ‘davvero’ certo e/o certificabile.

I ‘concetti’ della scienza hanno dei limiti oggettivi ove si spingano a ‘teorizzare’ ciò che non può essere ‘riprodotto’ e la ‘creazione’, appunto, non può, minimamente, esserlo…

Così la ‘fede’, nella sua concezione più profonda, non può ‘tradurre’ e/o ‘riprodurre’ ciò di cui si fa portatrice.

Tuttavia, come per ogni cosa buona, giusta, e davvero veritiera, la ‘logica’, quella ‘sostanziale’ e immune da parzialità di sorta, ‘denuncia’ apertamente che ogni cosa deve avere avuto un inizio e che l’inizio di tutte le cose deve essere stato ‘creato’.

Per cui, oltre la scienza e oltre finanche la fede, è la stessa logica ‘sostanziale’ ad indicare una ‘via’ verso quel che pare essere l’unica ‘verità’ (tutta da ‘scoprire’ e ‘investigare’…).

Sono, dunque, giunto alla conclusione, dopo anni e anni di attente riflessioni e dopo aver investigato ogni cosa a me possibile, che né la scienza né le ‘religioni’ (intrise come sono, tutte, anche di fallaci -storicamente strutturatisi- preconcetti umani) possano essere, ‘profondamente’, portatrici di quell’unica ‘sostanziale’ verità ‘vera’, senza la quale alcun’altra verità ‘minore’ può essere ‘compiutamente’ acquisita.

Per cui ho raggiunto il convincimento che se un creatore vi sia (come pare logico credere) l’unico possibile è il Dio e Padre del Cristo rivelato nelle Sacre Scritture, verso cui, per l’appunto, tutte le religioni, in particolare alcune, abituato com’è l’uomo a ‘sporcare’ ogni cosa, commettono, e da sempre, ogni genere di falsa rappresentazione…

Ben fa chi, dunque, crede nel Cristo, in quanto pare essere, secondo le ‘leggi’ della predetta logica ‘sostanziale’, l’unica possibile ‘verità’, e ben fa anche chi, nel ‘credere’, si ‘sforza’ di attenersi, ‘unicamente’, alle Sacre Scritture, le quali, per loro stessa definizione, dovrebbero essere sempre ritenute, nel loro contenuto essenziale, la ‘pietra di paragone’ e soprattutto contro le già denunciate false rappresentazioni, in generale, delle religioni.

***

Titolo Riflessione: Prove dell’esistenza di Dio?

Le prove ‘puramente’ oggettive dell’esistenza di Dio, ovviamente, non vi sono, altrimenti non si tratterebbe di fede, ma, a ben vedere, per chi sa porsi le giuste ‘domande’ e, soprattutto, per chi, come per un ‘dono’, sa darsi, ad esse, le giuste ‘risposte’ la fede, quella vera e fondata su una sorta di ‘oggettività’, scaturisce come per una ‘scelta’ tra ciò che appare, eppur non del tutto è, e ciò che non appare, eppur vi è…

Si considerino, tra le tante, le innumerevoli profezie (contenute nelle sacre scritture) avveratesi, soprattutto con la venuta del Cristo; si pensi, in particolare, alle parole e alle parabole del Signore Gesù Cristo; si rifletta, per l’appunto, sull’evidente saggezza in esse contenuta, come anche sulla, ‘volutamente’ in parte enigmatica, ivi emergente sapienza, nonché rivelazione.
Un ‘uomo’ che abbia proferito parole con cotanta vera saggezza e sapienza è impossibile da trovarsi in tutta la storia umana.

Già sol per questo, mi ‘prostro’ dinnanzi al suo ‘dire’.

Non si dimentichi, infine, che il Cristo è il Signore di chi si ritiene un peccatore, ossia bisognoso del suo perdono e della sua ‘giustificazione’, non dei, da sé, proclamatesi ‘giusti’, in quanto questi ultimi un ‘Signore’, tutto loro, già ce l’hanno…

***

Titolo Riflessione: Salvezza e Sovranità di Dio.

L’Iddio è un Dio pienamente Sovrano, che sa ogni cosa, e che ha decretato ogni cosa, e nessuno, nemmeno l’uomo, può minimamente cambiare alcunché di quanto da Lui preordinato secondo il suo giusto volere.

Il Dio Padre, per opera dello Spirito Santo, nel tempo da Lui deciso, inizia un’opera rigeneratrice che porta il cuore dell’uomo, preordinato ad ottenere la salvezza mediante elezione, a credere in Cristo Gesù, suo Figlio, fino ad accettarlo pienamente ottenendo, quindi, la piena rigenerazione del proprio cuore (la nuova nascita) e la giustificazione nel suo Nome per mezzo della sua opera compiuta una volta per sempre.

In tutto ciò non v’è alcun merito dell’uomo, in quanto, questi, da sé, non può con le sue sole forze conoscere, accettare e vivere, pienamente, il Cristo se non è il Padre stesso ad attirarlo a Lui, ovvero a Cristo suo Figlio.

Il credente, rigenerato a salvezza da Dio, è salvato esclusivamente per Grazia, e ha, per mezzo della potenza dello Spirito Santo, un rapporto personale con il Signore Gesù, per mezzo del quale ottiene la giustificazione dal peccato, ossia dalle opere morte della carne.

La realtà è che la salvezza, da Dio esclusivamente donata con l’elezione di molti, non può, in loro (ovvero negli eletti), essere estinta, perché l’opera preordinata di Dio, così com’è stata iniziata, viene, sempre da Lui medesimo, portata a compimento.

***

Titolo Riflessione: Verità’ del Dio Creatore e non miscugli di ‘verità’ prese qua e là…

Scrivo questa riflessione in risposta a una domanda: “Cosa è Dio?” postami, da una cara persona, in un commento ad altro mio articolo.

La domanda: “Cosa è Dio?”, parte da un presupposto, a me ‘noto’ e a mia ferma convinzione errato, che Dio sarebbe ‘qualcosa’ e non ‘Qualcuno’.

Personalmente, ho un’idea molto negativa di tutto ciò che si traduce in un ‘miscuglio’ tra diverse ‘verità’, ritenute non assolute, nella convinzione ‘pratica’ di trarne una assoluta, di ‘verità’ intendo.

Ora è evidente che tutto quanto creato, essendo sottoposto a precise leggi e, soprattutto, avendo in sé quel che può definirsi un seme di ‘variegata’ e complessa intelligenza, non può avere come artefice ‘qualcosa’ ma ‘Qualcuno’, di assai ‘intelligenza’, appunto, e che di dette leggi ‘regolatorie’ ne deve avere, oltre che la piena conoscenza, anche il pieno dominio.

Se osservo un dipinto, ben disegnato e ben colorato, posso anche non ‘pensare’ all’eventuale intelligenza ‘artistica’ del pittore, ma se oltre a ciò ivi rilevo forme ben studiate, dalla rilevante logica, e dai lineamenti ben precisi sarà, in tal caso dico, assai arduo non ‘pensare’, contestualmente, che trattasi anche di un pittore che ha voluto dare uno specifico significato alla sua opera, imprimendone, come per un prolungamento, la propria ‘identità’ artistica.

In risposta, dunque, alla citata domanda, con il massimo rispetto per chi, non per ‘cosa’…, crede a logiche di ‘realtà’ diverse da ciò che, personalmente, ritengo assai oggettivo, il mio fermo convincimento, per quanto predetto, è che Dio è ‘Qualcuno’, non un ‘qualcosa’, e quel ‘Qualcuno’ non può che essere il Dio cristiano, in quanto, a ben vedere, e a ben ‘investigare’, ciò che, in modo fantasiosamente variegato ed oltremodo diversificato, di Lui si racconta, qua e là, ed è ‘scritto’, qui e lì, non ha nulla a che vedere con la saggezza e la sapienza nelle sacre scritture (specie nel nuovo testamento) contenute, le quali (la saggezza e la sapienza ivi contenute), come per una precisa analogia con quanto predetto sul ‘dipinto…’, dichiarano l’intelligenza di chi tali scritture, come per mano di ‘altri’, le ha volute, ‘guidate’ e concesse.

Sarà, dunque, compito di chiunque aspiri, ‘realmente’ ed oggettivamente, a ‘cercarlo’ e a ‘conoscerlo’ ‘investigare’ ciò che di Lui, in vera saggezza e vera sapienza, è possibile comprendere.

È abnorme propensione dell’uomo, in generale, ‘sottomettere’ la o le verità…, ma sarebbe bene imparare a ‘piegarvisi’, in quanto, come per una legge universalmente giusta, chi ha creato tutto non può che aborrire chi dell’opera sua, pur ammirandone la bellezza, ne disconosce l’autore, usurpandone, quasi del tutto o finanche del tutto, il diritto all’onore che da ciò, al contrario, ne dovrebbe derivare.

***

Titolo Riflessione: I ‘tubi digerenti’…

Ciò che, in sostanza, differenzia un numero molto esiguo di esseri umani dagli animali è il possedere, per davvero, un cervello ‘pensante’, difatti le bestie, come la maggior parte degli uomini, vivono, generalmente, pressoché solo di istinti, ossia fanno ogni cosa unicamente per soddisfare bisogni come mangiare, bere, accoppiarsi…

I primi sono del tutto giustificabili per via di ciò che ‘non hanno’, al contrario dei secondi, i quali pur avendo ciò che ‘serve’, come ‘bestie inumane’, restano incapaci di essere e fare ciò che dovrebbero poter essere e fare.

Trattasi di ‘vittime’ di un ‘crudele’ fato, ma, al contempo, alquanto ‘generoso’, difatti nel farli così ‘ignobili’ ebbe lo ‘tenero’ pensiero (affinché niuno potesse ‘troppo vergognarsi’ di ciò che è o di ciò che non è) di renderli anche ‘ciechi’ a se stessi…

Non si dimentichi, inoltre, che anche le ‘bestie’ sanno avere, almeno generalmente, una sorta di ‘altruismo’, come dell’affetto e della premura per la prole e non solo…, per cui nulla di eccezionale può esservi, almeno in questo genere di cose, se ci riesce anche l’uomo, quando ci ‘riesce’, ovviamente.

***

Titolo Riflessione: Cos’è l’ignoranza emotiva?

Per ignoranza emotiva, al di là di qualche diversificata definizione che taluni possono tendere a darle, intendo semplicemente il contrario, o se vogliamo l’assenza, dell’intelligenza emotiva.

L’intelligenza emotiva è la capacità -innata- di saper conoscere e identificare, nella realtà vera, il proprio sé, ovvero chi o cosa, realmente e profondamente, si è.

Le persone emotivamente ignoranti sono, per l’appunto, incapaci, a vari livelli, di conoscere e identificare -nella realtà vera- se stessi e, conseguentemente, anche gli altri.

In poche parole credono di essere ciò che non sono, perché non si conoscono.
Quando non si è in grado di conoscersi (e, dunque, anche di conoscere gli altri) si diviene strumento di incomprensioni e di vari fraintendimenti, ma ciò che rileva maggiormente è il ridotto legame tra ciò che, di sé, si crede e ciò che realmente si è.

La mancanza di empatia (da molti confusa con l’ignoranza emotiva) è, invece, ascrivibile più alla presenza di un carattere emotivamente ‘chiuso’ (per cui non è di rilievo per l’oggetto in esame) e in casi estremi si correla finanche a problematiche psichiche.

Esiste ‘l’ignoranza comune’, quella ampiamente conosciuta, che è correlata alla presenza di scarse capacità intellettive di tipo logico-matematiche, o semplicemente di scarse conoscenze di tipo culturale.

L’ignoranza emotiva è da ritenersi, invece, correlata a una scarsa capacità di porre in essere una reale e profonda autocritica e, a parte alcuni casi ‘patologici’, non è correlabile a disturbi psichici o neurologici di qualsivoglia tipologia.

L’ignoranza emotiva, a vari livelli ovviamente, è cosa assai comune, basta osservare quei soggetti che ‘credono di essere quel che non sono…’, o semplicemente ‘credono di essere di più di quel che realmente sono…’.

Non si tratta, per l’appunto, di un’alterazione patologica della percezione del proprio sé, ma semplicemente di una -inconsapevole- falsa o errata interpretazione e/o identificazione dello stesso.

In poche parole, si può affermare che l’ignoranza emotiva è, semplicemente, il contrario dell’intelligenza emotiva, la quale “è un’abilità (innata), non molto comune, di saper vedere il vero e il reale dentro e tra le cose”.

***

Titolo Riflessione: Un giudizio morale evoluto della società tutta può valere, come deterrente, più del timore delle eventuali sanzioni penali.

Molto spesso, un giudizio morale ‘evoluto’, da parte della società tutta, vale, o può valere, come deterrente più del timore delle eventuali sanzioni penali…, in quanto, a differenza delle leggi ‘scritte’ (le quali, tra le altre cose, non tutti possono conoscere nella loro portata e vastità), può portare a una maggiore conoscenza della ‘dimensione’, e delle relative conseguenze negative, di determinati comportamenti e azioni.

Si pensi a come, molti decenni addietro, fossero moralmente giusti, persino in Italia, comportamenti e azioni oggi correttamente inquadrati diversamente (gli esempi da potersi fare, in tal senso, sono tanti…); si pensi anche a ciò che, ancora odiernamente, è moralmente giusto (e così non dovrebbe minimamente essere) in alcuni paesi islamici…

Per cui è la legge di un popolo che nasce dalla morale ‘vigente’, e non il contrario, ecco perché la morale di una società è estremamente importante…

In Italia, ad esempio e per rimanere nell’oggetto dell’articolo, ancora oggi il reato di corruzione per quanto preveda pene, in alcune particolari fattispecie, anche molto pesanti (si pensi che, per fare un esempio, il reato di corruzione in atti giudiziari -art. 319 ter c.p. comma 1- prevede da sei a dodici anni di reclusione), è ancora scevro, nella pratica, da una corretta applicazione sanzionatoria da parte dei giudici che sentenziano a tal riguardo, e perché?

Perché la stessa morale della società italiana non è ancora precisamente rigorosa a tal riguardo.

Esso è un reato che nella sua reale portata è misconosciuto ai più, eppure rappresenta un ‘cancro’ per l’Italia, in quanto, dove c’è una corruzione dilagante, diritto e giustizia divengono ‘comprabili e/o modificabili’ a piacimento e, conseguentemente, viene meno finanche la giustizia sociale.

***

Titolo Riflessione: Evoluzione o creazione di Dio?

Esistono, in generale, diverse e precise ragioni, tutte scientificamente fondate, che mettono in forte discussione l’attendibilità della teoria dell’evoluzione, la quale, allo stato attuale, richiede ai sommi ‘razionali’, divulgatori della medesima, una specifica, e ad oltranza, tipologia di ‘anti-fede’, mentre nei più trattasi di mera ‘fede’ in una scienza che, su questi ‘presupposti’ ideologici, tal non è e tal non può, per ovvi motivi, essere.

Esprimere dei dubbi sulla teoria dell’evoluzione significa, il più delle volte, essere etichettati come soggetti ‘ignoranti’ o addirittura, in alcuni casi, ‘folli’. Ma questa teoria, lungi dall’essere scientificamente stabilita e ben definita, mostra, per l’appunto, diverse problematiche, proprio di tipo scientifico, in merito alla sua reale attendibilità.

L’attendibilità dell’evoluzione può essere, scientificamente, criticata su diversi presupposti e/o fattori in relazione alle, tecnicamente, inconsistenti ‘risposte’ e/o deduzioni in ordine a come, per l’appunto, l’evoluzione avrebbe potuto, coerentemente e in modo dimostrabile, operare a livello molecolare, genetico e persino ecologico.

Le sacre scritture, attraverso le ivi elencate genealogie (Genesi 5 e 11) ‘insegnano’ (si fa notare che si dovrebbe prendere in considerazione anche il tempo, non descritto e non ‘descrivibile’, in cui, Adamo ed Eva, furono nell’eden fino alla disubbidienza…) che la terra (come anche l’universo tutto) sarebbe stata creata circa 6.000 anni fa.

In tal senso, l’apparente molto più antica età della medesima (come sostenuto dagli evoluzionisti) non escluderebbe, in ogni caso, l’attendibilità dell’inerente racconto biblico.

Del resto come avvenne in relazione alla creazione di Adamo ed Eva, i quali, pur avendo solo un giorno, vennero, evidentemente, alla vita con un’apparente età adulta, così fu, molto probabilmente, anche per la creazione della terra e dell’universo.

***

Titolo Riflessione: Vergogna, per via di evidenti pregiudizi, nel parlare dei propri problemi di salute mentale…

Avere ben chiaro il concetto che ansia e depressione hanno (similmente alle malattie organiche) anche una componente biologica e, dunque, non solo psichica può essere decisivo per limitare il pregiudizio verso queste malattie psichiatriche.

Odiernamente, condizioni come lo stress cronico, l’ansia e la depressione, in relazione anche a quanto ‘indotto’ dagli schemi della nostra attuale società, sono enormemente aumentati nella casistica, tuttavia resta ancora una certa vergogna quando si deve parlare dei propri eventuali problemi di ‘salute mentale’, difatti, come se non bastasse, coesistono entrambe le cose e, dunque, purtroppo, si potenziano a vicenda ‘nei vicoli oscuri di chi, patologicamente, arriva a soccombere…’.

Urge porre la dovuta attenzione sul fatto che mentre un dolore fisico, spesso, può essere velocemente domato con un antidolorifico, la sofferenza interiore non conosce rimedi immediati; essa è per sua natura indomabile ‘in un sol colpo…’, per questo, a differenza del comune pensare, chi è affetto da malattie psichiche soffre più profondamente, e più a lungo, di tutti…

In altre parole, di tutte le malattie, anche di quelle più mortali, quelle psichiche sono le più terribili, devastanti e dolorose.

Non si dimentichi che mentre quasi chiunque ha pietà di chi ha una grave malattia fisica e trova comprensione ed aiuto chi ne soffre, in quanto una ‘sfera affettiva’ spesso lo avvolge, chi conosce disturbi psichici non ha forza né energie mentali per superare il proprio stato; non trova mai riposo, in quanto non esistono ‘antidolorifici’ dell’anima e non incontra, per quanto prima dedotto, quasi mai comprensione alcuna, difatti una ‘cappa oscura’ lo avvolge e i più fuggono via nel giudizio del pregiudizio…

***

Titolo Riflessione: Evoluzionismo – Microevoluzione e macroevoluzione.

Premesso che non sono pochi gli scienziati, in ogni ambito, a mettere in dubbio la teoria dell’evoluzione così come creduta o divulgata, urge precisare che i ‘concetti’ della scienza, sul tema evoluzione intendo, hanno dei limiti oggettivi ove si spingano a ‘teorizzare’ ciò che non può essere ‘riprodotto’ e la teoria dell’evoluzione, sotto diversi aspetti, per l’appunto, non può, minimamente, esserlo…

Si pensi alla divulgata ‘macroevoluzione’ degli esseri viventi, a come sarebbe venuta all’esistenza la materia, la ‘vita’, tutte cose, queste (l’elenco non è, ovviamente, esaustivo), evidentemente, per nulla, a tutt’oggi, dimostrate e/o dimostrabili -scientificamente-.

Bisogna essere molto prudenti nel non confondere la scienza (quella che riproduce o può riprodurre quanto afferma) con le teorie-filosofie scientifiche, le quali, per definizione, sono sotto il continuo vaglio di ulteriori, successive, scoperte e/o elementi, più o meno contraddittori.

La disinformazione, quella vera intendo, sul tema, non può rilevarsi nell’argomentare ponendo dubbi, critiche e domande su certe questioni -oggettivamente- di rilievo, ma viene, ampiamente, espressa in quel, assolutamente non condivisibile, modo di far passare per dimostrate, finanche come assolutamente certe, cose, per le quali, tra le tante, gli stessi scienziati, ‘fautori’ di tali teorie – filosofie, sono in grande dibattito…

Mentre la ‘microevoluzione’, o per meglio dire la ‘selezione naturale’ (con le scoperte sul DNA…), è dimostrabile, la ‘macroevoluzione’, ossia che una specie possa cambiare oltre i propri limiti genetici e divenire qualcos’altro (ad es. un pesce divenire un elefante…, in quanto, al contrario, è dimostrato che, ad esempio, il passero produce solo altre specie di passeri, il moscerino della frutta solo altre specie di moscerini, il topo solo altre specie di topo, ecc..), è -tecnicamente- lungi dall’essere minimamente dimostrata…
Si rilevi che l’ideologia, qualsiasi essa sia, quando si unisce, come per un pregiudizio, alle teorie scientifiche, o a qualsiasi altra cosa, ‘acceca’ e porta ad ‘estendere’ interpretazioni non propriamente ‘lucide’ o, se vogliamo, ‘libere’.

In altre parole, al di là dei comuni, e oltremodo conosciuti, errori commessi dall’una e dall’altra parte, in sostanza un evoluzionista crede che alcuno abbia creato ciò che è (pur non potendo -scientificamente- in alcun modo ‘riprodurre’, in tal senso, il ‘come’ e il ‘perché’…), mentre un credente (precisiamo: un cristiano) crede che il tutto sia stato creato (pur non potendo, anch’egli -scientificamente-, ‘riprodurre’, in tal senso, il ‘come’ e il ‘perché’…).

Orbene, ‘verità’ e logica vogliono, a fronte della forte contrapposizione, che dei due solo uno sia vicino alla ‘realtà’ fattuale…

Nessuno, dunque, si insuperbisca… per ciò che non può ‘dimostrare’.

***

Titolo Riflessione: Il cosiddetto ‘libero arbitrio’ dell’uomo è assai limitato…

In quel tempo, oh uomo, nascesti, e sul ‘dove…’, sul ‘quando…’ e sul ‘come…’ non ti fu dato decidere alcunché…

In conseguenza di ciò, un ‘rotolo accartocciato’ (le ‘basi emotive’ e non solo…) fu pronto, ‘di già’, per te. Tu lo apristi ‘lentamente’ (nel corso della vita…) e ne uscì fuori il tuo ‘destino’…

Ordunque, oh uomo insensato, che vaneggi su ‘leggi’ a te del tutto oscure, su cosa hai, tu, deciso? Dov’è lo tuo sostenuto ‘potere’ e la tua asserita ‘libertà’?

Ecco lo tuo limitato ‘libero arbitrio’: aver ‘srotolato’, nel tempo, ciò che ti fu dato, ‘ad arte’, ‘accartocciato’; nulla più.

***

Titolo Riflessione: Cattolico romano? No, fiero di non esserlo.

Fieri di essere ‘cattolici romani’?
Anche i tedeschi, un tempo, lo erano del nazismo…, solo che questi (il nazismo), il quale fu al potere per ‘poco’… (e non ‘aspirava’ ad assassinare in nome di Dio), causò molte meno vittime ‘innocenti’ della ‘Chiesa Cattolica Romana’ (si ricordino, di quest’ultima, le crociate, l’inquisizione e le passate, secolari, assolute barbarie).
E’ ignobile propensione dell’uomo, in generale, valutare le cose con una superficialità, spesso, disarmante…, difatti dell’ultima (la Chiesa Cattolica Romana), al contrario del primo, il ‘tempo trascorso’, assai lungo, ‘annulla’, del tutto ingiustificatamente, nei più, ogni ‘reale’ e possibile ‘rilevanza’ ai fini che qui interessano.
Tuttavia, si rilevi che lo ‘spirito’ di ‘ciò’, o di chi, ‘assassina’ è, per sua ‘natura’, fuori dal tempo, in quanto l’ignominia che ne deriva resta, pur sempre, nella sua storia, la quale, a chi ha ‘orecchie per udire’, sa raccontare molto bene ciò che va compreso.

***

Titolo Riflessione: L’intelligenza, quella ‘vera’, serve anche nella fede…

Di coloro che si dicono ‘convertiti’ al Cristo ve ne sono molti, ma proprio tanti, che restano ‘legati’ a ciò da cui si sarebbero dovuti ‘liberare’, altri, e non son pochi, che, per quanto ‘liberi’ da ‘cose vecchie’, si ‘incatenano’, nel tempo, a un non meglio precisato, del tutto soggettivo e vano, senso di ‘superiorità’ sui più…

Per cui solo alcuni, davvero pochi, sanno ‘umilmente’ ricordare, una volta ‘liberi’, chi erano e chi, di conseguenza, ‘restano’…

Anche negli uomini cosiddetti di fede, per l’appunto, a fare la differenza è l’intelligenza (quella ‘vera’ intendo), e si sa, o si dovrebbe sapere, che senza essa ogni cosa pensata e ogni cosa fatta è vana come per un prolungamento dello vano intendimento.

***

Titolo Riflessione: Ansia e depressione – Un incoraggiamento a chi è affetto da ansia e/o da depressione.

Dedico questo articolo, interamente, a coloro che soffrono di ansia e/o di depressione.

Il consiglio che posso dare ai lettori, eventualmente, affetti da ansia e/o da depressione, al di là di quanto si potrebbe ampiamente, e più profondamente, argomentare e specificare, è quello di documentarsi sempre più…, di cercare di conoscersi sempre meglio a livello emotivo, e di tener conto del fatto che non si è diversi dagli altri per il semplice fatto di essere affetti da ansia e/o da depressione, in quanto queste patologie al ‘pari’ di altre diversamente definite ‘organiche’ null’altro sono, per l’appunto, che delle malattie e, in quanto a ciò, l’unica vera differenza è che colpendo il sistema nervoso i sintomi ad esse legati si manifestano a livello psichico, mentre ad es. una malattia al fegato si manifesterà con alterazioni metaboliche, e una cardiaca con alterazioni cardiache e/o cardio-circolatorie, e via dicendo.

Cercate di fare, quando vi è possibile almeno, ciò che vi piace e che vi fa stare meglio…, perché, nella vostra continua sofferenza, ve lo meritate tantissimo…

Un giorno, quando la guarigione vi avrà avvolto nel suo manto protettivo, avrete il vostro riscatto, e vi sembrerà essere nati di nuovo…, come emersi da un oceano di nuove e più profonde emozioni…

Non arrendetevi mai, e per alcun motivo…; se lo faceste non sareste dei vigliacchi, ma solo delle vittime sconfitte… e ciò non deve accadere…
Ricordate: i vostri nemici sono ‘i giganti interiori’, sanguinari e antichi guerrieri che si sollevano e vi avvolgono ‘dal di dentro’…
La guerra è quindi emotiva… e, dunque, le vostre armi siano la conoscenza e la costanza unite alla paziente attesa di ciò che sarà…
Anche ‘fuori’ avrete dei nemici o dei ‘procuratori di mali’, sotto molte vesti, alcuni ‘perfino in camice bianco’, perché la negligenza, l’imperizia e la strafottenza sono caratteri frequentemente peculiari dell’essere umano…
Applicatevi, dunque, alla costante ricerca della conoscenza ‘del perché, del quando e del come…’, perché ‘conoscenza è libertà…’.

Vi assicuro che molti affetti da ansia e/o da depressione, proprio per via del fatto che, a causa della malattia, sono in una certa misura costretti a ‘sondarsi’ in profondità, accentuano capacità legate all’intelligenza emotiva a tal punto che, in certi casi, la malattia può, nel tempo, e una volta che si è guariti, rappresentare finanche un ‘vantaggio’ intellettivo…

Fatevi forza non cercandola mai negli altri, ma solo dentro di sé, in quanto non è mai un bene essere ‘in balia dei venti…’.

***

Titolo Riflessione: Debiti con banche o finanziarie e ‘comportamento’ dei debitori.

Chiunque può trovarsi, anche all’improvviso, in difficoltà economiche; al sottoscritto, ad esempio, è capitato, a seguito di un periodo alquanto ‘complicato’, di non pagare, in passato, alcuni importi dovuti all’Agenzia delle Entrate, ma, successivamente, ho dovuto e ‘voluto’, anche per senso del ‘dovere’ e per giustizia, pagare, seppur ratealmente, con annessa sanzione e interessi di mora, e senza sconti alcuno.

Il punto, ovviamente, non è, dunque, il momentaneo (ossia mesi o anche qualche anno…) ‘inadempimento’, in quanto a tutti può capitare… e per diversi motivi…, ma è, al contrario, l’evidente e persistente (intendo anni e anni…) ‘volontà’ (o se vogliamo ‘non volontà’), quanto mai ingiustificata, di non adempiere, in qualche modo e/o in una qualche misura, a quanto dovuto.

Farò un esempio, in tal senso, molto chiarificatore:

in qualità di esattore, per enti creditori -privati-, il sottoscritto si trova molto, troppo, spesso ad avere a che fare con soggetti, facilmente -negativamente- ‘qualificabili’ nella loro ‘natura’, che hanno un marcato disinteresse verso ciò che è giusto, legale e nell’interesse della collettività tutta.

Difatti, non a caso, molti dei soggetti debitori, dai quali sono costretto a recarmi presso il loro domicilio, evidenziano, anche con una certa spavalderia, un preciso menefreghismo, ossia non dimostrano di avere alcuna intenzione, pur avendone -palesemente- le ‘normali’ possibilità economiche, di voler pagare i loro debiti.

Si pensi che il più delle volte, svolgo per conto di enti creditori (lo preciso ancora: trattasi di ‘privati’, ossia banche, finanziarie…), pur di venire incontro alle eventuali esigenze del debitore, sconti, sull’importo totale del credito vantato, molto alti e finanche del 90%, anche con rateizzazione, finanche di soli euro 50,00 mensili e senza interessi alcuno sull’importo concordato a titolo di accordo transattivo.

Pur con ciò, la stragrande maggioranza, rifiuta alcun tipo di pagamento, accampando le più assurde e, molto spesso, evidentemente del tutto false e inventate scuse.

Arrivano a volte, anche a fronte della mia sempre e costante educazione e professionalità tutta, ad essere maleducati; mi è capitato, in tal senso, tra le tante ‘situazioni’, finanche di dover far intervenire le forze dell’ordine.

E’ anche vero che ci sono dei casi, purtroppo per nulla rari, in cui diversi debitori sono vittime, a loro volta, di comportamenti scorretti da parte di funzionari (spesso incompetenti, nonché, non di rado, purtroppo ‘piegati’ a un senso di frustrazione, alquanto giustificabile, derivante dai continui ‘no’ dei debitori…) incaricati di recuperare il credito vantato, dalla banca (o dalla finanziaria) creditrice.

Spesso tali soggetti, quelli cioè che rifiutano ogni tipo di accordo, sono debitori che vivono in case popolari, con tutti i vantaggi, in termini economici, che a ciò, per loro, sono correlati… (nulla avendo contro chi vive in case popolari, ci mancherebbe, anzi sono della ferma convinzione che ne dovrebbero essere assegnate molte di più, ma a chi ne ha realmente diritto però…); sono gli stessi che, in passato, percepivano, spesso con gran ‘disinvoltura’, il reddito di cittadinanza (per cui a spese della collettività…, cosa, questa, di per sé, assai giusta, a parere del sottoscritto, ma solo a chi spetta di diritto e a chi ha un senso ‘sufficiente’ della legalità e del rispetto della collettività), e ho anche rilevato, senza entrare negli specifici dettagli, che sono gli stessi che, al contrario, se sono loro a vantare un credito, nei confronti di altri, sono assai ‘spietati’, e non accettano sconti o ritardi alcuno e per nessun motivo.

Evidentemente, e mi si perdoni lo sfogo (assai sentito…), questi ‘tali’, sono, molto giustamente, da etichettare come ‘parassiti’ della società, gente che, per l’appunto, non ha alcuna dignità, alcun rispetto per la collettività, e alcun ‘reale’ senso della legalità tutta.

Ti capita, ad esempio, la ventenne che ha comprato un cellulare, molto costoso, di euro 1.000,00 e più (io, ad oggi, ne ho uno pagato quattro anni fa solo euro 150,00), oppure il ‘gran soggetto’ che ha acquistato un’autovettura di euro 25.000,00, solo che finanche dopo sole 4/5 rate, ad un tratto, guarda caso, non riescono più a pagare, e ‘sfortuna loro’ (si fa per dire…) vuole che per anni e anni la loro situazione economica resti sempre pessima, difatti quando si presenta il sottoscritto, per la maggior parte delle volte, questi non hanno neanche la disponibilità di pagare euro 50,00 al mese e senza interessi, nemmeno a fronte di un fortissimo sconto sull’importo del debito.

Non ci vuole, dunque, un genio per capire come stanno, in tali specifici casi, le cose…

Preciso che è mia ferma convinzione che, al di là di ogni considerazione tecnica, è innanzitutto giusto restituire quanto si è prima ricevuto, specie se chi ha dato si mostra disponibile a ricevere anche solo una piccolissima parte indietro e con modalità ‘frazionata’, per cui l’ulteriore -volontaria- ingiustizia che commette chi ‘persiste’…, anche a fronte di tale citata disponibilità del creditore, può, e deve, definirsi cosa oltremodo inaccettabile.

Sono anche persuaso che diversi di quei ‘molti’, ove fossero o divenissero economicamente ‘agiati’, pur di non avere problemi e ‘fastidi’, pagherebbero, almeno in una qualche ‘misura’, tuttavia l’uomo davvero perbene e davvero onesto, oltre a saper prevenire ciò che può ‘nuocere’, indipendentemente dalle circostanze sempre si prodiga verso l’espressione di ciò che, essenzialmente, è…

Trovi, inoltre, soprattutto sul web, finanche avvocati, deontologicamente ‘inqualificabili’, che arrivano a farsi, del tutto genericamente, difensori di tutte le ‘tipologie’ di debitori, ossia anche di quelli che, evidentemente, sono in ‘malafede’.

Costoro rappresentano, ai loro clienti e nei loro articoli di ‘approfondimento’ sul web, con sofisticati ‘artifici’, banche e finanziarie come se fossero, di per sé, ‘quasi’ truffaldine, sempre e comunque da contrastare pur di non pagare il dovuto, e con ogni possibile motivazione e giustificazione.

Pur di accaparrare clienti, qui e là, ‘spacciano’ artificiosamente, dunque, ‘verità’ e informazioni (‘istigando’, i debitori, anche a comportamenti non corretti), i quali, deontologicamente e moralmente, debbono essere ritenuti, a tutti gli effetti, condotte scorrette e sanzionabili, almeno in sede disciplinare.

Urge, tuttavia, precisare che una buona parte (purtroppo non la maggioranza…) dei debitori che persistono, per anni e anni appunto, nel non pagare, sono, certamente, brave e oneste persone, le quali davvero si trovano in una perenne situazione di disagio economico (dunque, non ‘simulata’), anche se, a ben vedere, almeno in taluni casi, sarebbe loro rimproverabile, quantomeno, una mancata, se non altro ‘passata’, avvedutezza nel contrarre finanziamenti (a titolo di prestito o per acquisti di cose, a volte anche -inutilmente- molto costose, con rateizzazioni…) con una certa, come dire, ‘facilità’…

Preciso che non parlo così per via del mio lavoro di esattore, come a volerlo difendere a tutti i costi, tutt’altro, parlo, più specificatamente, di quel che, come è mio solito fare, è nell’animo umano, quasi come a voler dimostrare che, in genere, l’uomo è ‘cosa’ assai simile alle ‘bestie’, e di quelle della peggior specie.

Ora, se i più, nella collettività fatta per la stragrande maggioranza di persone ‘sane’, conoscessero che quei debiti non pagati dai debitori che ‘persistono’ nel non ‘voler’ pagare (di cui, come si è anzidetto, molti sono dei veri e propri ‘parassiti’ della società), a seguito della sempre più frequente cessione dei crediti da parte di banche e finanziarie, le quali, a fronte della ‘certificata’ inesigibilità di tali crediti possono (e in un certo senso sono ‘costretti’…) cederli ad altri a prezzi, di per sé, irrisori, dico, se i citati ‘più’ conoscessero che parte dell’importo di quei debiti non pagati ricadono sull’intera collettività (in quanto le banche e le finanziarie ‘cedenti’ recuperano parte dell’importo del credito inesigibile con un rilevante, successivo, sgravio fiscale, cosa che, dunque, comporta un minor introito, a titolo di tasse pagate, nelle casse dello Stato) allora si che si potrebbe creare una ‘cultura’, in tal senso maggiormente incidente, volta, appunto, a far ‘vergognare’ coloro i quali che, al contrario, a tutt’oggi, finanche si vantano di non pagare… e di farla anche franca… (magari perché ‘nullatenenti’..).

Concludo col dire che, a fronte di ciò, ci vorrebbe, in Italia, sul punto, una più puntuale e precisa legge, la quale preveda ciò che ad oggi, per costoro, non è previsto, e che porterebbe a far ‘risparmiare’ alla collettività tutta, ovvero a far entrare nelle casse dello Stato, miliardi di euro ogni anno.

***

Titolo Riflessione: Mondanità e indecenza in alcuni ‘ambienti’ evangelici pentecostali e non pentecostali.

Sorgono, da tempo, sempre più, in molti ‘ambienti’ cosiddetti evangelici, sia pentecostali (ai quali, in ‘generale’, mi sento, in molti casi, assai vicino dottrinalmente) sia non pentecostali, cose che possono, e devono, definirsi semplicemente ‘indecenti’ e chiaramente ‘mondane’…
Ecco l’inevitabile risultato di chi ‘simula’ ciò che non ha…
Sia ringraziato Dio per l’opera, oltremodo utile e sempre più spesso ‘necessaria’, di tutti coloro che, a fronte di tale dilagante ‘violenza’ contro la ‘verità’, contrastano, con ‘forza’ ma pur sempre con e per ‘amore’, le ‘insidie’ e i ‘veleni’, insorgenti qui e là, di taluni, sempre in aumento, affinché sia ‘tutelato’, o finanche ‘ripristinato’, in ‘molti’ in grado di ‘udire’, l’equilibrio ‘naturale’ di ciò che davvero viene da Dio.

***

Titolo Riflessione: Il ‘vantaggio’, in ogni caso, per il ‘futuro’…, nel vivere una vita piena di sofferenze e nel commettere, il meno possibile, il ‘male’…

Il ricco e Lazzaro (Luca 16:19-31): “C’era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e di bisso, e ogni giorno si divertiva splendidamente; e c’era un mendicante, chiamato Lazzaro, che stava alla porta di lui, pieno di ulceri, e bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano a leccargli le ulceri. Avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abraamo; morì anche il ricco, e fu sepolto. E nell’Ades, essendo nei tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abraamo, e Lazzaro nel suo seno; ed esclamò: <Padre Abraamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescarmi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma>. Ma Abraamo disse: <Figlio, ricòrdati che tu nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. Oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una grande voragine, perché quelli che vorrebbero passare di qui a voi non possano, né di là si passi da noi>. Ed egli disse: <Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, e non vengano anche loro in questo luogo di tormento>. Abraamo disse: <Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli>. Ed egli: <No, padre Abraamo; ma se qualcuno dai morti va a loro, si ravvedranno>. Abraamo rispose: <Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscita>”.

Se proprio non si ‘riesce’ a desiderare di ravvedersi, secondo la parola di Dio, e a credere al Signore Gesù Cristo, secondo l’evangelo della ‘grazia’, si cerchi, almeno, di commettere il meno possibile il ‘male’ e, anzi, si compia il più possibile il ‘bene’, in quanto nell’Ades (o inferno), dove l’incredulità, se ‘persistente’, conduce, il ‘tormento’ (la ‘punizione’), si badi bene: senza fine, sarà ‘personale’, ossia precisamente commisurato al male compiuto in vita, nonché al correlato ‘modo’ di vivere, per cui quand’anche per taluno, queste cose, possano essere solo ‘favole’, si ‘temi’ comunque, in quanto di ciò che è, o non è, dopo la morte, anche con la più ‘scientifica’, o semplicemente ‘razionale’, incredulità, non si può avere alcuna vera certezza, e si sa, o si dovrebbe sapere, che ciò che non può essere ‘provato’, in un senso o nell’altro, va, per l’appunto, sempre -prudentemente- messo in conto…
Del resto, sempre in tal senso, la cosiddetta ‘sfortuna’ di vivere una vita non ricca di continue ‘gioie’, ovvero attraversata da diverse, rilevanti, reiterate e/o continue sofferenze, indipendentemente, come si è detto, dal fatto che si ‘creda’ o meno, è cosa, a ben riflettere, assai ‘vantaggiosa’, anche per gli increduli, per ciò che, per l’appunto, del loro ‘futuro’, concerne…

***

Raccolta di alcune Riflessioni, di Stefano Ligorio, su: amore, intelligenza, ignoranza, sofferenza, libertà, emozioni, conoscenza, delusione, ipocrisia, felicità, solitudine…

Alcune Riflessioni, in formato immagine, di Stefano Ligorio su: malattie psichiche, evoluzionismo, creazionismo, libero arbitrio, destino, giustizia, salvezza, fede…

Alcune Riflessioni, in formato immagine, di Stefano Ligorio, su: malasanità, ragione, emozioni, inganno, blasfemia, Chiesa Cattolica Romana, malattie psichiche, bontà, cos’è l’amore…

Alcune Riflessioni, in formato immagine, di Stefano Ligorio, su: applicazione della legge, sofferenza interiore, sognare, illudersi, illusione, disincanto, emozioni…

Alcune Riflessioni, in formato immagine, di Stefano Ligorio, su: consapevolezza, conoscersi, mamma, illudersi, sognare, libero arbitrio, intelligenza, ignoranza, egoismo, psicologia applicata…

Alcune Riflessioni, in formato immagine, di Stefano Ligorio, su: accusare per ignoranza, viltà, vigliacco, ipocrisia, egoismo, intelligenza emotiva, follia…

Alcune Riflessioni, in formato immagine, di Stefano Ligorio, su: sognare, sofferenza interiore, malattie psichiche, libertà vera, raziocinio, emozioni, pregiudizio, giudizio…

Alcune Riflessioni, in formato immagine, di Stefano Ligorio, su: ragione, emozioni, illusione, ignoranza, intelligenza, stupidità, giudicare…

Alcune Riflessioni, di Stefano Ligorio, in formato pdf.

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sul fato, sul destino e sul libero arbitrio.

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sulla sofferenza, sul dolore e sulla malattia…

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sull’amicizia…

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sulla vita e sulla morte…

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sul ‘fato’ e sul destino.

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sulla psiche, sulle malattie psichiche, sull’ansia e sulla depressione.

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sulla stupidità e sull’idiozia…

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sulla ‘libertà’…

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sul male, sulla malvagità e sulla cattiveria.

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sulla serenità, sulla felicità e sulla gioia.

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sull’amore, sull’amare, sull’innamoramento e sul bene…

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sulla superficialità e sull’ipocrisia.

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sulle emozioni…

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sull’orgoglio…

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sulla consapevolezza e sulla conoscenza delle cose…

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sull’intelligenza… e sull’intelligenza emotiva…

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sull’ignoranza… e sull’ignoranza emotiva…

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sull’evoluzione, sull’evoluzionismo, sulla creazione e sul creazionismo.

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sulla fede, sulla religione, sul cristianesimo, sulla salvezza, sulla sovranità di Dio, sulla vita e sulla morte.

***

Visita anche:

Home – Medicina, Cultura, e Legge.

Chi sono.

Aforismi di Stefano Ligorio.

Aforismi (immagini) di Stefano Ligorio.

Riflessioni (immagini) di Stefano Ligorio.

Poesie ‘brevi’ e Poesie non ‘brevi’ di Stefano Ligorio.

Poesie (immagini) di Stefano Ligorio.

Articoli su ‘Medicina’ e ‘Medicina in breve’ di Stefano Ligorio.

Articoli su ‘Legge e Diritto’ e ‘brevi note su legge e diritto’ di Stefano Ligorio.

Articoli sul tema Covid-19, Vaccinazione anti Covid-19, e Green Pass, di Stefano Ligorio.

Fede – Studi e riflessioni sulla Parola di Dio.

I Libri pubblicati da Stefano Ligorio.

Pubblicità e servizi sul blog: Medicina, Cultura, e Legge.

***

Per sostenere il mio blog potrai:

acquistare uno dei miei libri su:

Amazon (ebook e cartaceo); Play store (ebook); IBS (ebook); Mondadori (ebook); La Feltrinelli (ebook), ecc.

-e/o effettuare una donazione con una ricarica sulla mia carta POSTEPAY n. 4023601005495395 indicando come beneficiario: “Stefano Ligorio” e come causale: “donazione volontaria”.

***

Qualunque cosa, in tal senso, tu decida di fare ti esprimo, in ogni caso, il mio sincero ringraziamento per essere passato da qui.

Stefano Ligorio.

***

N.B. Stefano Ligorio è anche autore di alcuni libri di Aforismi, Riflessioni e Poesie: ‘Aforismi e Riflessioni’‘AFORISMI (raccolta) di Stefano Ligorio’‘POESIE (raccolta) di Stefano Ligorio’‘RIFLESSIONI (raccolta) di Stefano Ligorio’.

N.B. Stefano Ligorio, in ambito di tematiche legali, è anche autore di un libro dal titolo: ‘IL RISARCIMENTO NEL PROCESSO CIVILE -errori da evitare, e rimedi esperibili- (Guida Pratica alla luce del Codice Civile, del Codice di Procedura Civile, e della Giurisprudenza in materia)’.

N.B. Stefano Ligorio, in ambito di tematiche mediche, è anche autore di un libro dal titolo: ‘La Strana Malattia (Come prevenire, diagnosticare e curare l’ansia e la depressione)’, ma anche di: ‘Il Cancro – Vademecum- (Guida Pratica alla Prevenzione e alla Cura del Tumore Maligno)’.

Stefano Ligorio