Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sulla sofferenza, sul dolore e sulla malattia…

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie sulla sofferenza, sul dolore e sulla malattia…,

di Stefano Ligorio.

Perché Aforismi, Riflessioni e Poesie sono in grado di ‘incentivare’ conoscenza e consapevolezza.

Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sulla sofferenza, sul dolore e sulla malattia...
Alcune citazioni, frasi (aforismi), riflessioni e poesie, di Stefano Ligorio, sulla sofferenza, sul dolore e sulla malattia…

Titolo Aforisma: Il dolore psichico.

“A differenza del comune pensare,

chi è affetto da malattie psichiche,

spesso, soffre più profondamente,

e più a lungo, di tanti altri”.

***

Titolo Aforisma: La sofferenza psichica.

“Un dolore fisico, spesso,

può essere velocemente domato con un antidolorifico,

ma la sofferenza interiore non conosce rimedi immediati;

essa è per sua natura indomabile in ‘un sol colpo…’”.

***

Titolo Aforisma: ‘Imparare’ dal dolore…

“Sono arrivato alla giusta conclusione di dovermi,

con gran riverenza,

inchinare all’insegnamento datomi dal dolore.

Ho imparato a capirlo e a rispettarlo”.

***

Titolo Aforisma: Il dolore per la perdita di una madre.

“Il dolore per la morte di una madre

è come il ‘taglio’ netto e profondo

di una spada a doppio taglio

che trafigge fin dentro il ‘midollo’”.

***

Titolo Aforisma: La morte…

“La morte?

Ecco il nome che porta l’odiosa nemica

di ogni alito di vita.

Eppure…, si, eppure c’è un dolore

tanto forte e intrattabile

che la rende, a volte, amica desiderata e ricercata”.

***

Titolo Aforisma: La ‘tenerezza’, a volte, della morte…

“La sofferenza e il dolore,

quando sono incontrollabili e invincibili,

costantemente e pesantemente presenti,

a fronte di una morte

comunque inviolabile e imminente,

rendono inaccettabile la vita e tenera la morte”.

***

Titolo Aforisma: Gli, eventuali, effetti positivi della sofferenza interiore.

“E’ necessario essere ‘ingoiati’ dalla profondità

dei propri abissi interiori

per ‘mutarsi’ in qualcosa di nuovo;

è necessario, dunque, la sofferenza interiore

per scoprire il proprio interiore”.

***

Titolo Aforisma: La viltà della morte.

“La viltà della signora morte è tale che

non di rado s’accompagna

con la signora sofferenza”.

***

Titolo Aforisma: La gioia dopo la fine della sofferenza…

“Come la donna gravida,

che partorendo ciò che aveva prima concepito,

trova gioia immensa

dopo l’inevitabile sofferenza del parto,

così tutte le cose…”.

***

Titolo Aforisma: ‘Pensiero’ e sofferenza…

“Il pensiero e la sofferenza

che allo mutare dello stesso

lungamente porta…”.

***

Titolo Aforisma: La solitudine di chi soffre di malattie psichiche.

“Quasi chiunque ha pietà
di chi ha una grave malattia fisica
e trova comprensione e aiuto chi ne soffre…,
ma chi ha una malattia psichica
non incontra quasi mai comprensione alcuna;
una cappa oscura lo avvolge
e i più fuggono via nel giudizio del pregiudizio…”.

***

Titolo Aforisma: La malattia ansioso/depressiva.

“La malattia ansioso/depressiva

ha molte più complessità ‘biologiche’,

oltre che emotive,

di quanto si possa pensare…”.

***

Titolo Aforisma: Conoscenza’ per combattere il pregiudizio verso malattie come ansia e depressione.

“Avere ben chiaro il concetto che

ansia e depressione hanno

(similmente alle malattie organiche)

anche una componente biologica e,

dunque, non solo psichica

può essere decisivo per limitare il pregiudizio

verso queste malattie psichiatriche”.

***

Titolo Riflessione: La sofferenza interiore…

Un dolore fisico, spesso,

può essere velocemente domato con un antidolorifico,

ma la sofferenza interiore non conosce rimedi immediati;

essa è per sua natura indomabile ‘in un sol colpo…’.

Per questo, a differenza del comune pensare,

chi è affetto da malattie psichiche

soffre più profondamente, e più a lungo, di tutti…

***

Titolo Riflessione: Il giudizio, nel pregiudizio, verso i malati psichici…

Di tutte le malattie, anche di quelle più mortali,

quelle psichiche sono le più terribili, devastanti, e dolorose.

Quasi chiunque ha pietà di chi ha una grave malattia fisica

e trova comprensione ed aiuto chi ne soffre,

in quanto una ‘sfera affettiva’ spesso lo avvolge,

ma chi conosce disturbi psichici non ha forza

né energie mentali per superare il proprio stato;

non trova mai riposo, in quanto non esistono ‘antidolorifici’ dell’anima

e non incontra quasi mai comprensione alcuna.

Una ‘cappa oscura’ lo avvolge e i più fuggono via nel giudizio del pregiudizio…

Quanta gente ho conosciuto affetta da ansia e/o depressione;

piena di sintomi e dolori vari, molto spesso, come se non bastasse,

non incontra né vera diagnosi, né vera cura.

Chi è più ‘fortunato’ incontra prima o poi una giusta diagnosi,

ma raramente una cura adeguata.

Duole dirlo, ma son tanti coloro che non sanno e non sapranno mai…

Così come in tutte le cose…

***

Titolo Riflessione: Ansia e depressione.

Ansia e depressione.

Cosa sono?

Cosa comportano?

Come si curano?

Quanta gente ho conosciuto…,

piena di sintomi e dolori vari,

molto spesso, non incontra né vera diagnosi né vera cura.

Chi è fortunato incontra prima o poi una giusta diagnosi,

ma raramente una corretta cura.

Duole dirlo, ma sono tanti coloro che non sanno e non sapranno mai…

Così, come in tutte le cose…

***

Titolo Riflessione: Le malattie psichiche.

Di tutte le malattie

quelle psichiche sono tra le più devastanti e dolorose.

Quasi chiunque ha pietà

di chi ha una grave malattia fisica

e trova comprensione e aiuto chi ne soffre…

Una sfera affettiva spesso lo avvolge,

ma chi ha una malattia psichica

non ha forza né energie mentali

per superare il proprio stato;

non trova mai riposo,

in quanto non esistono antidolorifici dell’anima;

non incontra quasi mai comprensione alcuna;

una cappa oscura lo avvolge

e i più fuggono via nel giudizio del pregiudizio…

***

Titolo Riflessione: Prevenzione efficiente: praticare, con costanza, attività motoria…

Praticare, con regolarità, attività motoria

è tra i rimedi più efficaci

per la prevenzione di molte malattie,

anche di quelle oncologiche.

Praticare, con costanza, attività motorie aiuta non solo a meglio ossigenare tutti i tessuti e ad avere un apparato cardio-circolatorio più allenato e sano, ma tra i tanti altri benefici, sia sull’umore sia sulle capacità cognitive che neuro-muscolari e scheletriche, vi sono anche quelle in seno all’aumento del processo di detossificazione cellulare da tossine, essendo in grado (l’attività motoria costante) di indurre anche un ivi efficiente livello metabolico, la cui alterazione è causa di molti mali tra cui il cancro.

Chi scrive crede fermamente che tra i rimedi preventivi quello molto efficace, unitamente alla dieta sana ed equilibrata, al limitare, il più possibilelo stress cronico di qualsivoglia natura, e all’eliminazione di ogni fonte di inquinamento e di assunzione di sostanze nocive, in primis ci sia il praticare una costante attività motoria, breve, ma moderatamente intensa, in quanto è in grado di indurre e/o mantenere una efficienza metabolica e una efficiente detossificazione nelle strutture dell’organismo sia a livello macroscopico (ovvero di organi e apparati) sia a livello microscopico (ovvero cellulare).

***

Titolo Riflessione: Un vero augurio di serenità e felicità…

E mentre ascolto alcune commoventi melodie,

come per un ‘dispetto’, riaffiorano i ricordi brutti di un passato relativamente recente…,

allora, come per uno sfogo, mi vien di scrivere…

Si, infatti, l’ultimo periodo è stato per me ricco di eventi traumatici,

in particolare la sofferenza lunga ed estrema di mia madre per un cancro

e la sua, inevitabile, morte nemmeno un anno fa.

Emergono a tal riguardo, da abissi un tempo sconosciuti, giusti sensi di colpa,

i quali, come spade taglienti, trafiggono, non per distruggere, ma per ‘sanare’…

Cosa potrei ancora dire?

Nulla, perché nulla si può per chi più non c’è…

Per me e per altri, invece, posso ancora fare qualcosa…

Per cui nell’augurare, a tutti coloro che mi seguono, serenità e felicità,

raccomando, e lo faccio con la forza e la sincerità dettate dalla mia attuale ‘sofferenza’,

di cercare, tenacemente, di essere sempre migliori,

imparando, costantemente e sapientemente, dai propri errori,

non dimenticando mai di amare sempre, e comunque, i propri cari più stretti,

perché loro sono il nostro ‘sangue’ e la nostra ‘carne’.

Augurare il bene a qualcuno ha un reale senso solo se è dettato da affetto

e da un, contestuale e tenero, invito ad adoperarsi affinché sia così.

Difatti non si dovrebbe mai dimenticare come serenità e felicità siano, quasi sempre,

il mero frutto delle nostre scelte emotive.

Per cui un grande augurio a tutti, sofferenti e non,

affinché oggi e sempre possiamo, anche a fronte di eventuali sfortunati eventi,

essere davvero sereni e felici, cambiando in noi le ‘regole emotive’

che a ciò sono, eventualmente, impedenti.

La vita è una, per cui, dunque, viviamola al meglio delle nostre reali possibilità;

rallegriamoci oggi, domani, e sempre;

gioiamo di ogni cosa bella,

insomma facciamo di tutto per trovare e vivere la nostra vera felicità,

ma sappiamo anche stare realmente vicino a chi soffre,

a chi non ce la fa,

perché, oltre a ciò che è ovvio, conoscere la sofferenza da vicino

è scuola d’eccellenza per imparare ciò che anche a noi tutti pur dovrà avvenire.

Impariamo, dunque, da tutto e da tutti,

perché tutti noi sappiamo gioire e rallegrarci per le cose belle,

in quanto è, in noi, un’innata capacità,

ma a saper soffrire v’è necessità di imparare.

In queste parole ho voluto solo condividere ciò che dalla vita,

con gran difficoltà, ho imparato,

non vi è, appunto, alcun ardire a insegnare alcunché a nessuno,

in quanto chi insegna, spesso, può non ‘sapere’ ciò che esprime,

chi ‘condivide’, invece, esprime ciò che ha vissuto…

***

Titolo Poesia: Nel ricordo e in memoria di ciò che non va e non dev’essere mai dimenticato…

Il 4 novembre del 2004 moriva mio padre,

il quale portava il nome di Luigi Ligorio.

Era un uomo buono e giusto.

Nato in tempi duri, visse la sua intera vita

nel dolore di un animo chiuso

e nel sacrificio continuo di una vera dedizione al lavoro.

Mori, dopo angosce varie,

nella solitudine di un coma profondo.

Il 2 settembre del 2020 moriva mia madre,

la quale portava il nome di Maria Fragnelli.

Una donna semplice, genuina, molto altruista,

e fortemente attaccata alla vita e alla famiglia.

Una tenera e quasi invisibile goccia in un oceano di morti per cancro.

Soffrì, smisuratamente, falcidiata dalla devastazione di un cancro

potenziato dall’aberrante inefficienza del sistema

unita alle pluri negligenze di alcuni medici che, nel suo percorso,

ebbe la sfortuna di incontrare.

“Tenera la vita di costoro che

vissero con cotanta sofferenza,

e ancor più tenera la loro morte

che di cotanto li privò”.

“Come per una luce lontana

non smetterò mai di ricordare

i vostri volti nel mio cuore”.

***

Titolo Poesia: Nell’eterno ricordo di una vera Madre.

Oggi che si festeggia la donna l’anima mia,

affranta,

si piega al tenero ricordo di colei che fu vera madre fino alla fine.

Maria Fragnelli il suo nome.

Sofferente e agonizzante,

e finanche vittima di reiterate e gravi viltà altrui,

ebbe sempre parole di affetto e di pace per tutti.

Come per un luminoso tramonto sospeso su terre devastate,

tu fosti e rimarrai, per me,

emblema di luce da innalzare, per sempre,

sullo stendardo della vita.

Non v’è saggezza più grande

del saper ‘vivere’ la naturale ‘bellezza’ di ciò

che si è destinati ad essere,

e tu vera donna,

destinata ad essere madre,

fosti madre vera”.

Dedicata a mia madre Maria Fragnelli.

***

Titolo Poesia: L’altare di viltà…

Per conto tuo ti sei costruita un altare di viltà,

sul quale hai sacrificato le mie carni e il mio spirito.

Nel bruciare ciò che è vita in me,

hai recitato la solenne preghiera

degli antichi giudici di ogni tempo,

titani del pregiudizio e re di viltà.

Hai difatti recitata la preghiera della viltà,

affinché gli dèi profanassero la mia anima tutta

e dichiarassero me colpevole di ogni cosa,

trafiggendomi con spade di iniquità

e con lance di veleno mortale.

Sul tuo altare di viltà,

che tu hai costruito per me,

io, per amor tuo, mi sono, volontariamenteofferto,

per del tempo,

affinché vedendomi gridare sofferente

tu ti impietosissi e tornassi in te,

ma nulla di tutto ciò è avvenuto,

difatti, anziché impietosirti, sei diventata più maligna e ancora più vile.

Mentre la mia carne bruciava,

e il mio spirito spirava nel vento impetuoso,

tu eri li accanto a me

ad aggiungere altre accuse e altre vili azioni,

ma non sapevi…,

non sapevi che io ero li per un atto volontario,

per solo amor tuo.

Era come se in te non c’era altra soddisfazione

di volermi vedere perire per tua mano;

nessuna salvezza per me era nei tuoi programmi,

ma solo distruzione di ciò che era ed è, in mevita”.

***

Titolo Poesia ‘breve’: Dimenticare.

Tempo, che già corri veloce,

accelera ancora per un po’

perché c’è da dimenticare…

Lenisci i dolori dell’anima sofferente

e grazia la vita di un’essenza nuova…”.

***

Titolo Poesia: La morte.

La ‘morte’?

Ecco il nome che porta l’odiosa nemica

di ogni alito di vita.

Eppure…, si,

eppure c’è un dolore tanto forte

e intrattabile che la rende, a volte,

amica desiderata e ricercata.

In un giorno per me indimenticabile,

ascoltai le tuonanti grida,

di un amico agonizzante,

ricercare la tanto desiderata nemica

che però tardava ad arrivare…

Mi diede e a più riprese il ‘potere’,

anzi mi ‘costrinse…’.

Io mi piegai al ‘risucchio’ incessante

e profondo della voragine oscura ed imminente,

e accompagnai la ‘nemica’

al luogo dell’inevitabile incontro…

C’è un mistero nella vita

ed è quello relativo al suo inizio e alla sua fine…

Ognuno abbia, almeno,

il potere e la libertà di decidere,

nel giorno dell’ira funesta,

quando e come affrontare la propria ‘nemica…’”.

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Stefano Ligorio