Il tinnito (acufene) causato da un uso prolungato di benzodiazepine.

L’acufene o tinnito consiste in una sensazione uditiva ‘fantasma’ (in assenza, appunto, di stimolo acustico) riferita come un ronzio o un fischio persistente che può essere avvertito nell’orecchio o finanche all’interno della testa.
E’ un disturbo che, in alcuni casi, può essere particolarmente fastidioso e insopportabile.
Nel presente articolo, come da titolo, si è deciso di escludere la trattazione dell’acufene sintomatico (ovvero come sintomo di malattie organiche), e si è ritenuto di argomentare sull’acufene, o tinnito, essenziale, e precisamente di quello, eventualmente, causato da un uso cronico di benzodiazepine, avendo riscontrato, in tal senso, una generale scarsità di informazione in ambito medico.
Il paziente che, avendo assunto cronicamente benzodiazepine, soffre di questo particolare disturbo dovrà, innanzitutto, rivolgersi a uno otorino, e solo dopo che siano state precisamente escluse, eventuali, cause organiche, ben potrà rivolgendosi a uno psichiatra (preferibilmente con una certa esperienza in dipendenze da sostanze) riferire quanto qui ci si appresta ad esporre.
L’acufene o tinnito all’orecchio e/o all’interno della testa, in questi casi, ovvero nella predetta circostanza di un uso cronico da benzodiazepina, può, certamente, essere correlato, specie nella circostanza di una sua definitiva sospensione (soprattutto se non praticata con minuziosa gradualità), a una indotta iposensibilità dei recettori del neurotrasmettitore GABA, il quale viene e/o veniva aumentato (in caso di sospensione definitiva) con l’uso cronico della benzodiazepina cagionando così, nel tempo, una inibizione nei confronti della naturale e fisiologica sua produzione…
A tal riguardo, siccome i recettori gabaergici hanno la funzione di inibire gli stimoli nervosi, qualunque stress, nella loro indotta condizione di iposensibilità, peggiora, di conseguenza, anche il sintomo del tinnito in oggetto.
Le benzodiazepine, dunque, per questi e per altri motivi, non devono mai essere assunte per un lungo periodo.
Sono a conoscenza che, purtroppo, pochi medici comprendono quanti danni neurologici, il loro uso cronico, possa comportare, del resto molti di loro non hanno nemmeno una precisa cognizione di quanto sia importante effettuare l’eventuale sospensione con minuziosa gradualità (sospensione molto graduale che dovrebbe avvenire in non meno di 4-6 mesi), altrimenti i danni sono ancora più frequenti e rilevanti.
Ora veniamo a cosa si può fare per limitare il danno, il quale in una certa misura, molto spesso, continuerà ad essere persistente, ma è possibile, nel tempo, renderlo quasi irrilevante…
1- Rivolgersi a un diligente e competente psichiatra (preferibilmente esperto in dipendenze da sostanze); se non lo si assume già, ci si dovrebbe curare con un antidepressivo (preferibilmente di tipo SSRI), in quanto è necessario intervenire sulla malattia (si può presumere di tipo ansioso e/o ansioso-depressivo) che a suo tempo ha portato all’inutile, e dannosa, assunzione cronica della benzodiazepina, iniziando dopo circa un mese (se già si assume l’antidepressivo da tempo allora si potrà procedere subito) la sospensione molto graduale della benzodiazepina (4-6 mesi, a seconda del dosaggio assunto…).
2- Nel periodo finale di sospensione e per del lungo tempo dopo averla terminata, non si deve minimamente assumere alcool, in quanto lo stesso agisce similmente su alcuni recettori del neurotrasmettitore GABA.
3- Assumere da subito colina -una vitamina- (600-1200 mg scalando a 600 mg dopo diverso tempo aver terminato la sospensione), da sola senza altre sostanze (assumere un integratore, appunto, di sola colina), essendo in grado di dare da subito ottimi benefici, in tal senso.
4- Evitare l’integrazione di vitamina B6 e vitamina C, come pure alimenti che li contengono in forma integrata (ad es. molto succhi di frutta in commercio vengono integrati con queste vitamine…), in quanto sono capaci di aumentare, anche in forma quasi immediata, l’ansia (e altri sintomi ad essa legati, mal di testa…, come pure il tinnito in oggetto) in soggetti portatori di sintomi ansioso/depressivi…
5- (inserisco questo punto, in ogni caso, non potendo conoscere le singole abitudini dell’eventuale lettore…) Evitare, nei primi mesi dalla sospensione definitiva, l’integrazione di proteine (per intenderci quelle, generalmente, usate in palestra…, in particolare quelle a rilascio veloce), in quanto molti aminoacidi, nelle proteine contenute, sono precursori di importanti neurotrasmettitori eccitatori e stimolanti…
6- Fare attività fisica, gradualmente, ma moderatamente intensa (sudare molto); fare, eventualmente, per qualche tempo, anche delle prudenti saune (con adozione di temperature non alte per le prime volte, in quanto spesso, in questi casi, si soffre di una ipotensione anche di tipo ortostatica -ansia correlata- e alte temperature possono essere pericolose in tal senso), in quanto i metaboliti delle benzodiazepine (nella circostanza del loro uso cronico) si immagazzinano nelle cellule adipose e vi è, dunque, la chiara necessità di un ricambio adiposo…e di una profonda detossificazione (a tal ultimo riguardo anche tisane depurative, o altre sostanze a ciò idonee, potranno aiutare questo processo di eliminazione dei metaboliti in oggetto).
Per concludere, purtroppo, chi soffre di questo particolare acufene, o tinnito, dovrà avere molta pazienza a tal riguardo, ma, certamente, si potrà stare molto meglio nel tempo.
Solo in caso di estrema necessità, e tassativamente al bisogno, ovvero nella circostanza in cui il tinnito in oggetto fosse particolarmente insopportabile, si potrà assumere un lieve dosaggio di una benzodiazepina ad ‘emivita breve’, nel qual caso il tinnito, in oggetto, scomparirà dopo pochissimi minuti (ma, ovviamente, ritornerà dopo poche ore…).
Tuttavia, si dovrebbe evitare di assumere nuovamente benzodiazepine anche solo al bisogno, perché lo scopo è proprio quello di riportare i recettori del neurotrasmettitore GABA a una normale sensibilità, e così facendo si va, invece, ad allungare i tempi nel merito…
Quanto qui espresso, ovviamente, andrà positivamente anche a intervenire su tutta una serie di altri sintomi legati all’uso cronico di benzodiazepine, quali midriasi persistente, tremori interni, e via dicendo…
Ribadisco che queste informazioni debbono essere riferite al proprio medico specialista, il quale, in scienza e coscienza, non potrà, a fronte di una precisa volontà del paziente, escluderne l’attuazione…
N.B. Quanto qui esposto dev’essere -tassativamente- preso solo a titolo informativo.
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N.B. Stefano Ligorio, in ambito di tematiche mediche, è anche autore di un libro dal titolo: ‘La Strana Malattia: Come prevenire, diagnosticare, e curare, l’ansia (ansia sociale, ansia generalizzata e ansia somatizzata) e la depressione (depressione maggiore e depressione cronica -distimia)’, ma anche di: ‘Il Cancro -Vademecum- (Guida Pratica alla Prevenzione e alla Cura del Tumore Maligno)’.
Davvero molto interessante questo articolo.👏
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Grazie di cuore Manuela per il tuo interesse…
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Beautiful story my friend
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Grazie 🙂🙂🙂🙂
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you welcome friend
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Disturbo che fin troppo spesso affligge i musicisti (specialmente quelli incauti) è quindi causata anche da queste sostanze.
Veramente interessante.
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Grazie per il tuo interesse e apprezzamento… Ti auguro una buona giornata.
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Non avrei mai immaginato…interessante.
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grazie per il tuo commento.
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