Titolo Poesia: ‘E venne la realtà di un sogno antico in me’…
Perché anche la Poesia, al pari dell’Aforisma, è in grado di ‘incentivare’ conoscenza e consapevolezza.
“Sognavo…, da tempo remoto sognavo;
sognavo te eppur non ti conoscevo.
Nell’oscuro io emotivo in me,
eri speranza e consolazione.
Ma, ahimè, la speranza, che, in me,
aveva concepito illusione,
partoriva amara delusione.
Ecco la visione;
ecco l’antica apparizione profetica di cose vere.
Mi apparivi sospesa tra terra e cielo;
sotto di te un giardino di luce,
sopra lastre di cristalli incandescenti.
Il giardino era un frutteto con ogni sorta di buon frutto.
Tutto era stato ben piantato a suo tempo
e ogni pianta emanava una luce riflessa.
In esso appariva la fiorente vita in rigogliose forme,
ma la sorgente della vita era sospesa fra terra e cielo.
Tutto era rivolto alla sorgente e,
in una sorta di inchino di riconoscenza,
le piante parevano invocare la benedizione di colei che
da sola dava vita e luce.
Un ruscello di acque pure e limpide era in mezzo al giardino.
Esso sorgeva in cielo;
dalle lastre di cristalli di fuoco
come acqua purificata scendeva fin sulla terra.
Sopra di te, appunto,
erano giganteschi cristalli disegnati con arte e colori sgargianti.
In mezzo ad essi tuonava una voce che era eco di un suono lontano;
essa approvava ogni cosa in te e della tua opera di vita.
Questa voce, a un tempo dolce,
porgeva di continuo il saluto alla tua bellezza tutta,
a un altro tempo si faceva temeraria e
avvertiva ogni cosa di porgerti l’onore regale dovuto.
Sospesa nell’aria c’eri tu.
Meravigliosa apparizione,
la tua visione era l’incanto dei miei occhi;
ogni cosa in me ti omaggiava in sublimi canti di amore.
Il tuo viso ricordava il volto di miti angelici;
al tempo della creazione tu fosti musa ispiratrice di cose buone e perfette.
I tuoi capelli erano d’oro giallo puro impreziosito da punte di diamante.
I tuoi occhi chiari erano intrisi di raffinata dolcezza e purezza.
In esso v’era l’emblema di un sigillo e di un antico romanticismo di amore
da me altrettanto conosciuto e adorato.
Il tuo volto era bellissimo ed emanava una luce sfolgorante e accecante.
Sul tuo capo una corona,
in essa vi erano ogni sorta di pietre preziose incastonate;
ogni pietra era peculiarità del tuo essere,
essenza di te e sostanza del tuo animo.
Ogni creatura nel giardino era estasiata da siffatta realtà di luce.
Tutto il tuo corpo era emanazione solenne di purezza e perfezione assoluta.
Ogni cosa in te era per me vero desiderio di carezza e di profonda unione.
L’incanto in te era così sublime da lasciarmi in estasi davanti a te;
non v’era altro che potesse più interessarmi e ogni cosa, davanti a te,
assumeva limitata rilevanza.
Ecco il sogno, mia cara, che tale era finché non arrivasti tu;
finché sul cammino della via non comparisti tu dal tuo luogo”.
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N.B. Stefano Ligorio è anche autore di alcuni libri di Aforismi, Riflessioni e Poesie: ‘Aforismi e Riflessioni’ – ‘AFORISMI (raccolta) di Stefano Ligorio’ – ‘POESIE (raccolta) di Stefano Ligorio’ – ‘RIFLESSIONI (raccolta) di Stefano Ligorio’.
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