Correttezza da parte dell’avvocato, ma anche da parte del cliente.
Il soggetto, il quale abbia subito un danno e che, per questo motivo, ritiene di dover iniziare un giudizio civile (nel linguaggio giuridico chi cita si definisce ‘attore’), per far valere le proprie ragioni e richieste risarcitorie, dovrebbe, innanzitutto, preparare una attenta e precisa relazione dei fatti (per i quali vuole contendere con l’altra parte) allegandovi ogni documento ad esso correlato e utile, lasciando alla attenta valutazione dell’avvocato diligente cosa dovrà essere dedotto e prodotto nell’eventuale atto di citazione.
Questo è il primo passo da svolgere con assoluta attenzione e precisione.
Il ruolo del cliente -attore-, in un processo civile, è, sostanzialmente, quello di mettere perfettamente in grado, con onestà, verità, attenzione, puntualità, e precisione, il proprio avvocato del quanto in essere.
Mentre il ruolo dell’avvocato sarà, sostanzialmente, quello di far emergere e provare, davanti all’organo giudicante, e nel modo più onesto, veritiero, preciso, competente, e diligente, possibile, la fondatezza della domanda risarcitoria del proprio cliente.
A fronte del fatto che non di rado vi sono giudici incompetenti, negligenti, e superficiali, e che, alcune volte, non leggono e non studiano, con la dovuta diligenza e attenzione, i documenti di causa, il ruolo dell’avvocato diventa doppiamente fondamentale, ma anche, e per ovvi motivi, doppiamente cruciale.
Difatti se vi sono alcuni giudici che non operano, il proprio lavoro, con competenza e diligenza, vi sono, in circolazione, molti più avvocati che operano con incompetenza, negligenza, imprudenza, imperizia, finanche con disonestà.
Per cui dopo aver realizzato di voler contendere, per un danno subito, in sede civile (si prende, ovviamente, in esame la circostanza che tale fatto sia realmente fondato), bisognerà trovare un avvocato che sia degno della propria fiducia, ma che sia anche capace di fare il suo lavoro al meglio.
E’ bene, infatti (e questo dovrebbe essere la prassi, ma non lo è minimamente), farsi rilasciare, di volta in volta, i documenti (sia di parte, sia di parte avversa) e i verbali di causa a mero titolo di ‘controllo’ del suo operato.
Un avvocato che sa di dover ‘rendere conto,’ di volta in volta, al proprio cliente, tendenzialmente, sarà più diligente nel suo operare.
E’ bene, quando possibile, e per gli stessi predetti motivi, assistere alle udienze, insomma, è sempre utile seguire, passo dopo passo, il percorso processuale, tanto più se riguarda una richiesta risarcitoria per un grave danno subito e che, dunque, sia pure di rilievo.
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N.B. Stefano Ligorio è anche autore di un libro dal titolo: ‘IL RISARCIMENTO NEL PROCESSO CIVILE -errori da evitare, e rimedi esperibili– (Guida Pratica alla luce del Codice Civile, del Codice di Procedura Civile, e della Giurisprudenza in materia)’.
Un pensiero riguardo “Legge e Diritto – Verità, precisione, e onestà, non solo da parte dell’avvocato, ma anche del cliente…”
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