La Cassazione pen. n. 18706/2016 precisa e chiarisce che non è mai consentito usare violenza morale o fisica per educare i propri figli: “un reiterato ricorso alla violenza, materiale e morale, e come ciò sia incompatibile con il reato di abuso dei mezzi di correzione; l’elemento differenziale tra il reato di abuso dei mezzi di correzione e quello di maltrattamenti non può individuarsi nel grado di intensità delle condotte violente tenute dall’agente…in quanto l’uso della violenza per fini correttivi ed educativi non è mai consentito”,
per cui in dette circostanze si integrerebbe il più grave reato di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) e non quello più lieve di abuso dei mezzi di correzione (art. 571 c.p.).
N.B. Stefano Ligorio è anche autore di un libro dal titolo: ‘IL RISARCIMENTO NEL PROCESSO CIVILE -errori da evitare, e rimedi esperibili– (Giuda Pratica alla luce del Codice Civile, del Codice di Procedura Civile, e della Giurisprudenza in materia)’.
La violenza è da condannare, sempre.
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Infatti, ben detto…
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A parer mio, Dare Il buon esempio, un sorriso, la gentilezza e la calma, sono il metodo migliore. Diciamo che in passato si usavano altri metodi che fortunatamente non sono più “di moda” 😅. Esistono teorie di psicologia dell’apprendimento infantile che si basano sui Rinforzi, e le punizioni, vengono considerate dei Rinforzi negativi, ma sempre rinforzi. Certo la violenza e i maltrattamenti sono comportamenti deplorevoli e da condannare.
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Hai perfettamente ragione, e condivido la tua argomentazione…
Grazie per il tuo interessante commento.
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